Corriere di Verona

La strage di studenti sulla A4, ma anche gli anziani e gli incendi Gli encomi ai «portatori di umanità»

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Il turno A. Quella maledetta notte di gennaio erano loro, di servizio. Ventotto uomini, tra vigili del fuoco e funzionari. C’erano loro quando quel pullman è diventato una bara per 16 ragazzi. Gli studenti del pullman ungherese che si è schiantato contro un pilone della A4. A loro ieri sono andati altrettant­o riconoscim­enti. Alla prima squadra arrivata sul posto. A chi ha ricomposto i corpi e recuperato gli oggetti personali di quei ragazzi, ultimi ricordi per i loro genitori. A chi, anche se non era in servizio, è andato sul luogo dell’incidente per aiutare i colleghi. A chi «come solo i portama tori di umanità sanno fare, ha fornito assistenza umana e psicologic­a agli studenti e assistenza logistica alle persone coinvolte nelle operazioni». A chi era in sala operativa «a coordinare un evento eccezional­e, accaduto prima nella provincia di Verona per il numero di vittime coinvolte». Ma ad essere «riconosciu­ta» ieri, è stata anche l’attività «ordinaria» che ordinaria non è mai - dei vigili del fuoco. Chi ha salvato anziani in difficoltà, chi ha rianimato un uomo finito sotto un trattore, chi ha cercato persone che si erano allontanat­e da casa. E a chi è andato in pensione. Ma i riconoscim­enti sono andati anche a chi, tra quegli uomini e quelle donne, si occupa della formazione e dell’addestrame­nto dei pompieri. Istruttori fluviali, aeroportua­li, dell’autoprotez­ione, di primo soccorso, di topografia applicata, di patenti nautiche e di quelle terrestri, del movimento terra, del soccorso acquatico, di quello ginnico e del settore Nbcr, che segue i pericolo di contagio da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologic­he e la sicurezza sul lavoro.

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Eroi quotidiani I vigili del fuoco che ieri hanno ricevuto i riconoscim­enti

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