Corriere di Verona

Quando il Chievo perde c’è il rischio dell’«imbarcata»

Il 5-0 con l’Inter dopo il doppio 4-1 con Milan e Samp. Curti: «È perché con Maran se la gioca sempre»

- M.S.

Vedi alla voce: imbarcate. Cioè, imbarcate di gol al passivo. Al Chievo di Rolly Maran, dove l’efficacia generale è ancora una volta ratificata dai 20 punti attuali dopo 15 giornate, è successo fin qui sette volte sulle 35 partite dell’anno solare di uscire con un poker – o peggio una cinquina – sul groppone. Parliamo di stecche nel coro. Come le 5 sberle incassate a San Siro, in casa Inter, due giorni fa, in un pomeriggio che fa storia a sé per l’assenza dell’intero centrocamp­o titolare. Tabellini balordi (poi li vediamo) che «sporcano» il quadro generale. Ma che, se si prova ad andare oltre la loro apparenza brutale, possono anche raccontare qualcosa del Chievo che cambia, ossia del Chievo che con Maran abbandona la politica del tutti dietro e ripartire. «A volte uno prende le “imbarcate” perché cerca comunque di giocarsela», riflette Walter Curti, 52 anni, storico fantasista clivense di centrocamp­o dal 1987 al ’94: «Penso che già dall’anno scorso, ma soprattutt­o da quest’anno, il Chievo sia molto più propositiv­o. Prova a partire col gioco dai difensori, ricorre meno al saltare la mediana col lancio lungo. Lo fa anche contro le grandi, anziché chiudersi a riccio com’è uso quando sei una squadra che deve salvarsi, e quindi a volte ci sta d’incassare pure passivi più pesanti». E dunque: le sberle dell’Inter – che sono state l’avvio di una domenica nera per lo sport veronese, proseguita con lo 0 a 3 della Blu Volley in casa col Civitanova e il ko per 75 a 64 della Scaligera Basket a Ravenna – riaprono di fatto un piccolo libro nero ch’era già stato aggiornato a ottobre (il doppio 1-4 subìto contro Milan e Sampdoria) dopo i rumorosi 1-4 con Atalanta e Bologna, lo 0-4 col Cagliari (là) e il 3-5 con la Roma fra il gennaio e il maggio scorso.

Trattasi di episodi in un contesto, come suggeriva Curti, di evoluzione. Per esempio: durante la gestione Maran (tre salvezze tranquille, i 20 punti di oggi dicono che per la quarta si è a metà dell’opera) il cammino di crescita del gioco ha portato a un aumento del fatturato offensivo, vedi i 43 gol degli ultimi due tornei, mai così tanti dal ritorno in A del 2008, mentre la fase difensiva dichiara un calo nella percentual­e di partite chiuse con la porta inviolata, vedi gli apici del 42 per cento nel torneo ‘14/’15 e 31 per cento nel ‘15/’16 seguiti dal 26 per cento della scorsa stagione e l’attuale 20 per cento (tre gare su 15). Un trend che può rifletters­i negli episodi balordi di cui dicevamo. Quegli episodi che Curti inquadra così: «Sono i rischi di quando provi a dire la tua. Vuol dire che hai alzato il livello di mentalità. Un cambio che al Chievo non può che fare bene». Anche al netto delle cinque sberle dell’Inter.

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Domenica da dimenticar­e Bastien rincorre Candreva

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