Melegatti, rubati i cavi elettrici a San Martino
Malviventi in azione nello stabilimento chiuso di San Martino Buon Albergo. Danni per 300 mila euro
È chiuso da ottobre, quando l’ufficiale giudiziario ha messo i sigilli. Ma nello stabilimento Melegatti di San Martino Buon Albergo qualche giorno dopo sono entrati i ladri che hanno rubato l’impianto elettrico.
In teoria è chiuso dai primi di ottobre. In teoria perché neanche i sigilli posti agli ingressi e sui macchinari sono riusciti a fermare un ingresso. Tanto fulmineo quanto indesiderato. Verrebbe da dire che piove sul bagnato, quando si parla dello stabilimento Melegatti di San Martino Buon Albergo.
Quello inaugurato con le fanfare canore di Valerio Scanu neanche un anno fa, costato oltre 10 milioni e naufragato nella crisi della storica azienda che solo qualche settimana fa ha ripreso la produzione dei pandori nella sede industriale storica a San Giovanni Lupatoto. Sarebbero dovuti uscire dai forni di ultima generazione di quel nuovo stabilimento i croissant e le merendine dell’azienda. Ma da San Martino ad uscire, al momento, sono stati solo gli operai. Ad entrare, invece, sono stati in molti. A fine ottobre l’ufficiale giudiziario che ha messo i i sigilli per garantire i creditori. E solo pochi giorni dopo i ladri. Rinfrancati forse proprio dal fatto che la fabbrica era stata chiusa, sono entrati in azione in «batteria». Degli specialisti, che di notte e in poche ore, hanno asportato l’impianto elettrico.
Decine e decine di cavi, ma anche i quadri elettrici. Una manna di diversi chilometri di fili in rame. La banda sapeva bene sia come agire sia come, evidentemente, poi trattare tutto quel bendididdio in «oro rosso». Perché tutti quei cavi vanno «spellati», per recuperare il rame.
Un furto da centinaia di migliaia di euro. Tre i 200 e i 300 mila, stando a chi ha visto lo scempio che è stato compiuto nella fabbrica. Perché oltre al valore del materiale rubato, c’è quello dei danni e di un impianto elettrico completamente da rifare, in uno stabilimento altamente tecnologizzato. Con la scusa di quei sigilli posti alcuni giorni prima, l’area non era sorvegliata. E non era in funzione neanche l’impianto di sicurezza. Da quanto emerso dalle immagini registrate dalla telecamera dell’azienda che si trova di fronte alla Melegatti, la banda sarebbe arrivata con almeno due furgoni. Quelli che poi avrebbe stipato con il materiale elettrico.
Sul furto, di cui si è saputo solo in questi giorni, indagano i carabinieri. Ma a quanto pare la cattiva sorte dello stabilimento di San Martino Buon Albergo non conosce sosta, visto che le immagini non starebbero aiutando quanto sperato gli investigatori. Uno dei due furgoni sarebbe risultato rubato, mentre sull’altro sarebbero in corso delle verifiche. Rimane il danno, assolutamente ingente. E chi vorrà far finalmente ripartire quei forni dovrà mettere in conto anche la spesa di rifacimento dell’impianto.