Pd, elezioni al cardiopalma La favorita Pernice sotto il 50%
Mancano 2 circoli al voto domani. Rischio ballottaggio con Marconi
VERONA Domenica «col cuore in gola» per i militanti del Pd veronese, che stanno vivendo una fase finale del loro congresso in maniera molto ma molto più incerta di quanto non si prevedesse alla vigilia. I numeri, in questo momento, sono abbastanza sorprendenti. Valeria Pernice, appoggiata dal «poker d’assi» del partito, ossia dai tre deputati Alessia Rotta, Gianni Dal Moro e Diego Zardini, nonché dalla consigliera regionale Orietta Salemi, ha ottenuto 669 voti, pari al 48,06 per cento. Claudio Marconi, sostenuto dal parlamentare Vincenzo D’Arienzo e da Franco Bonfante (oltre che dalla sindaca di Legnago, Clara Scapin, della cui giunta fa parte) è arrivato a 554 voti, pari al 39,79%. Il terzo candidato, Massimo Lanza, appoggiato dalla corrente che fa riferimento al ministro Orlando, è a 169 voti, ossia al 12,14%.
Perché parliamo di sorpresa, se la Pernice, data alla vigil’assessore
lia come superfavorita, è effettivamente in testa? Il fatto è che la giovane candidata, vicinissima ad Alessia Rotta, è al di sotto del 50 per cento più uno, ossia della quota necessaria per essere eletta segretaria al primo turno. E se non supererà quella quota, occorrerà andare al ballottaggio, tra lei e Marconi. A quel punto, i seguaci di Orlando (sinistra Pd) vorranno quasi certamente per Marconi (che nelle sfumature politiche dem rappresenta i renziani…un po’ più a sinistra rispetto ai renziani doc). E legnaghese potrebbe così ottenere la maggioranza assoluta, sia pure di stretta misura. Usiamo il condizionale perché, come abbiamo scritto, per domani è prevista una domenica da thriller. Sono infatti in programma le votazioni in due Circoli: quello di San Michele Extra (Settima Circoscrizione) dove è prevista una netta vittoria di Pernice, e quello di Sommacampagna, dove invece potrebbero vincere i seguaci di Marconi. Ribalteranno la situazione attuale? I fans di Pernice si dicono convinti di vincere su tutta la linea, i sostenitori di Marconi assicurano che alla fine non ci sarà storia: si andrà al ballottaggio e Pernice sarà sconfitta. E il risultato congressuale peserà poi, almeno in parte, sulla battaglia che si aprirà subito dopo attorno alle candidature del Pd in vista delle elezioni politiche.