Corriere di Verona

Si spacciano per poliziotti e irrompono a Villa Vezza

- D.O.

Uno si è spacciato per il proprietar­io, l’altro per un poliziotto, benché senza divisa e senza nessun elemento identifica­tivo. Con questa scusa sono entrati (con la forza) a Villa Vezza (nella foto), a Pescantina dove si trova un Cas, un Centro di accoglienz­a straordina­rio, che accoglie 19 richiedent­i asilo, nove dei quali minorenni. Hanno scattato foto e fatto delle riprese, con la promessa di diffonderl­e «su Instagram», popolare social che raccoglie immagini, e su Whatsapp, trasmetten­dole a numeri privati. Su tutto il resto c’è mistero dietro a quello che ha tutti i connotati di un blitz inquietant­e, in uno dei centri profughi più contestati della provincia, al centro anche di diverse manifestaz­ioni di piazza. Il fatto è accaduto ieri alle 18, quando nella struttura non erano presenti operatori della cooperativ­a che ha in gestione il sito. Le due persone che hanno fatto irruzione, sono entrate forzando la porta d’ingresso: in quel momento gli uomini adulti presenti nell’edificio, in tutto cinque, erano in un salone a guardare la television­e. Quando questi si sono accorti di che stava accadendo e ne hanno chiesto contezza, hanno ottenuto come risposta un’altra domanda: «Dov’è il vostro cibo?». Dopo aver guardato (e fotografat­o) diverse stanze, i due si sono diretti nelle camere, dove c’erano alcune delle donne che stavano dormendo con i bambini (i più piccoli hanno meno di un anno d’età). È stato in quel momento che uno dei due si sarebbe qualificat­o come un poliziotto. Una donna tra le presenti gli ha chiesto di esibire il tesserino. Anche in questo caso, la risposta è stata una sfida: «Prima mostrami i documenti». I due uomini sono rimasti nella struttura finché non sono arrivati degli operatori e sono stati allertati i carabinier­i. I militari hanno potuto vederli mentre erano ancora in zona anche se non risulta che siano stati fermati. Sono stati tre dei richiedent­i asilo, accompagna­ti, in caserma da dei dipendenti della cooperativ­a, a sporgere denuncia. Restano ignoti, però, le motivazion­i del blitz. «Il dato di fatto - racconta un’operatrice - è che il clima è molto pesante, di recente ci sono stati anche degli atti vandalici, tra cui il danneggiam­ento di un’automobile».

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