Corriere di Verona

L’Hellas e quella sindrome da rimonta Già otto punti persi

Gli ultimi due concessi alla Spal in rimonta domenica: un conto salatissim­o

- Fontana

Gli errori dell’Hellas sono come gli esami per Eduardo De Filippo: non finiscono mai. La vittoria gettata domenica con la Spal, con il vantaggio per 2-0 sprecato in un finale di partita sciagurato, ha tolto al Verona altri due punti. I gialloblù, una volta di più, si sono fatti del male da soli. I tre cambi effettuati da Fabio Pecchia (dentro Valoti, Pazzini e Calvano, fuori Kean, Cerci e Verde) non hanno prodotto gli effetti che il tecnico auspicava. Anzi: hanno abbassato la squadra. La Spal, stranita e ormai rassegnata alla sconfitta – lo stadio Mazza rumoreggia­va e persino cominciava a svuotarsi – è risorta e ha preso a pallonate un Hellas spaventato. Due pali, un gol annullato e, a furia di provarci, è arrivata la rimonta, graziosame­nte offerta da ripetuti buchi difensivi. Ferrari e Caracciolo hanno dato il via libera a Paloschi per la prima rete, mentre sulla seconda di nuovo Caracciolo ha commesso un’ingenuità colossale stendendo in area Floccari. Sacrosanto rigore, trasformat­o da Antenucci; la strada del ritorno a Verona è stata corredata da increduli musi lunghi.

Il problema grosso è che l’Hellas è, suo malgrado, abbonato a certe occasioni buttate. Con i se e con i ma non si raggiunge la salvezza, ma è un dato di fatto che tra flop difensivi e rimonte subite il Verona abbia mandato a monte almeno otto punti. Chievo, Atalanta, Cagliari, Bologna e, infine, Spal: sono queste le tappe degli sciali gialloblù.

Nel derby, l’immediato vantaggio siglato da Verde fu cancellato da un’incertezza su azione di palla inattiva e da un penalty omaggiato da Bruno Zuculini. Quando l’Hellas recuperò la parità, una sconcertan­te voragine si aprì sulla fascia sinistra, rendendo agevole per Cacciatore appoggiare a Pellissier l’assist trasformat­o nel gol del 3-2.

Pochi giorni dopo, a Bergamo con l’Atalanta, il Verona mancò una trafila di chance per passare – clamorosi gli sbagli in fase di finalizzaz­ione di Kean – ma il disastro lo combinò, sullo 0-0, Bessa, facendosi soffiare il pallone sul limite dell’area da Freuler: rete, Hellas sotto e talmente demoralizz­ato da crollare, perdendo per 3-0.

Paradossal­e è stato anche l’errore di Souprayen, a Cagliari. Con la gara bloccata sull’1-1 a pochi minuti dalla fine, il terzino ribatté maldestram­ente, porgendo a Faragò l’occasione per il raddoppio rossoblù. Altro punto divorato: e sono tre.

Con il Bologna, avanti per 2-1 con un avversario che non sembrava in grado di imbastire una reazione consistent­e, nel giro di 2’ il Verona si è fatto infilare da Okwonkwo e da Donsah: da una vittoria vicina si passò a una sconfitta spietata.

Un epilogo simile a quello cui si è assistito con la Spal. Se fosse in un’aula di tribunale, l’Hellas, sarebbe condannato con l’accusa di distrazion­i colpose, con l’aggravante della recidività e neppure il riconoscim­ento delle attenuanti generiche. I gol che hanno punito le carenze del Verona, sono (quasi) sempre nati da sbagli di dimensioni ciclopiche, da sventatezz­e, da momenti di follia tecnica. Il conto presentato ai gialloblù è sempre più salato. I punti seminati e non raccolti, ad averli incamerati, consentire­bbero all’Hellas di essere in una posizione di classifica non soltanto meno precaria, ma persino rassicuran­te, prima di un ciclo di ferro che, tra fine dicembre e inizio gennaio, prevede le partite con Milan, Udinese, Juventus e Napoli. Proprio con il Milan, peraltro, il Verona giocherà domani sera a San Siro, negli ottavi di Coppa Italia: una parentesi necessaria, ma le questioni serie, adesso, sono altre.

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 ??  ?? Incredulo Il volto di Nicolas a fine partita: due gol incassati nei minuti finali che sono costati al Verona due preziosiss­imi punti sul campo della Spal
Incredulo Il volto di Nicolas a fine partita: due gol incassati nei minuti finali che sono costati al Verona due preziosiss­imi punti sul campo della Spal

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