Corriere di Verona

Sorrentino e la parata da cartoon «Io come Ed Warner di Holly e Benji? Un onore, da piccolo tifavo per lui»

L’INTERVISTA STEFANO SORRENTINO E LA PARATA DA CARTOON

- Sorio

Le parate sono come i figli, piezz ‘e core. «A volte, poi, quando c’è confidenza, l’avversario ti rende l’onore. A fine partita, dopo la Roma, mi sono scambiato la maglia con Florenzi, che conosco bene. Lui, la sua, me l’ha lanciata: “Toh, Jašin, para pure questa…”».

Per Stefano Sorrentino, 38 anni, ripensare alle parate più belle col Chievo significa riavvolger­e un nastro da 213 partite fra il 2008 e oggi. Quella su Schick, di piede, ciliegina sullo 0-0 imposto domenica alla Roma, sarebbe già da top ten: «Lì è uscito il mio lato un po’ folle. Palla deviata, ormai battuto, l’unica era quella mezza rovesciata. È andata bene e siamo tutti contenti per il punto».

Gioco, Sorrentino: le sue tre migliori parate con la maglia del Chievo…

«Mi viene in mente quel colpo di testa di Parolo in casa Lazio, scorsa stagione. Cross dalla sinistra, forte, cioè l’ideale per chi vuole spizzarla. Lui alzò questa palombella, la classica traiettori­a che finisce in porta, in più aveva preso tutti sul tempo: arrivarci fu complicato». Seconda?

«Su Doni, in Chievo-Atalanta del 2008, il mio primo anno qui. Mi ero appena scontrato con Yepes e non ci vedevo da un occhio: garza di protezione in testa, all’intervallo mi avrebbero messo sette punti. Dalla panchina c’era Squizzi che continuava a chiedermi come andava e io gli dicevo di scaldarsi. Insomma Doni fece questa girata lampo, davanti alla porta, sugli sviluppi di un calcio d’angolo: era proprio a due passi da me».

Terza?

«Su Chiellini a Torino, casa Juve, nel 2012. Si era ancora sullo 0-0 e ci avevano chiusi lì da un bel po’, a difenderci. Calcio d’angolo dentro l’area piccola, la palla si abbassa all’improvviso, Chiellini arriva ai 200 all’ora e io alla disperata, quasi un kamikaze».

Un compliment­o dell’avversario e la parata diventa ancora più bella…

«Succede quando sei in confidenza col giocatore. Quella volta, con la Juve, Quagliarel­la mi guardava fisso, “pure questa hai parato?”. L’anno scorso, invece, in Chievo-Inter, ci fu quasi un malinteso fra me, Eder e l’arbitro. Avevo fatto un buon intervento, così prima del calcio d’angolo Eder mi viene vicino e mi dà un calcio nel sedere. Io mi giro e gli faccio: “Sta attento che te lo do’ pure io…”. E lui: “Cos’è, hai ripreso a parare contro di noi?”. L’arbitro si spaventò: pensava stessimo litigando».

Torniamo alla respinta su Schick: sul web gira un fotomontag­gio dove l’accostano a un miracolo di Ed Warner, il portiere di Holly e Benji…

«Il portiere pazzo scatenato, sì, da piccolo tifavo per lui. Dopo la Roma un giornalist­a mi ha detto che è stata una parata “da cartone animato”, quasi scusandosi. Ma per me è un onore, anzi».

Poi c’è l’utente Facebook che s’è lamentato sulla pagina della Gazzetta perché le parate di Sorrentino gli fanno perdere le schedine…

«Mi ha fatto il calcolo, 5 partite in cui non ho fatto segnare i suoi attaccanti. L’ho invitato a Verona a vedere il Chievo: gli regalerò i guantoni».

Cose che succedono solo nel calcio-social…

«Quand’ho iniziato io c’erano le lettere scritte, vero. È anche un lato positivo. Dopo la gara col Toro di novembre mi ha scritto una mia ex compagna di classe: suo figlio, portiere del vivaio del Torino e mio fan, aveva avuto un incidente in motorino col papà. Così sono potuto andarlo a trovare in ospedale. Dal virtuale è nato un incontro reale. Dopodiché i social bisogna saperli usare: c’è tanto odio, penso a quei tifosi della Roma che in queste ore mi hanno minacciato di morte o augurato di tutto».

Torniamo al campo: 62 gare su 213 col Chievo chiuse con la porta inviolata, quasi il 30 per cento...

«Da solo non avrei potuto fare nulla di tutto ciò. Divido sempre il merito con i compagni. E merito anche al Chievo, che si vuole tutelare con giocatori di esperienza soprattutt­o nei ruoli della difesa, senza mai azzardare scommesse».

Ultima. Dopo Buffon con 629 e Mirante con 319, il terzo portiere italiano con più presenze in A è lei, quota 310. Una parola sui due colleghi e un pronostico su chi verrà domani…

«Su Gigi io dico sempre: c’è Buffon e poi ci siamo noi portieri. Mirante, invece, avrebbe meritato qualcosina di più: regolare, affidabile, carismatic­o, potevano accostarlo a una big. Per il domani, sicurament­e Donnarumma e Cragno del Cagliari: poi sono curioso di vedere all’opera Meret».

La battuta di Florenzi A fine gara ho scambiato la maglia con Florenzi, lui me l’ha tirata dicendo: “Para pure questa Jašin»

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La grande parata con i piedi di Stefano Sorrentino durante Chievo-Roma Un Intervento che ha permesso al Chievo di tenere inviolata la propria porta e di portare a casa un punto
(Foto Udali) Strepitosa La grande parata con i piedi di Stefano Sorrentino durante Chievo-Roma Un Intervento che ha permesso al Chievo di tenere inviolata la propria porta e di portare a casa un punto
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