Medici, sciopero negli ospedali
Disagi in Veneto per la protesta nazionale. Mentre si chiude lo scontro con la Regione sugli ambulatori h24 Oggi visite, interventi ed esami a rischio: precettati uno su tre. E quelli di base revocano lo stop
Accordo con la Regione su fascicolo sanitario elettronico, ambulatori h24 e case di riposo: i medici di famiglia sospendono il pacchetto di 81 giorni di sciopero. Salta dunque chiusura degli ambulatori che tra domani e giovedì avrebbe rischiato di mandare in tilt la sanità regionale, oggi già messa a dura prova dall’astensione al lavoro dei medici ospedalieri. Garantite solo le urgenze, precettati dalle aziende sanitarie il 30% dei camici bianchi, sulle barricate per il definanziamento del Sistema pubblico, carichi di lavoro giudicati insopportabili, blocco del turn over e sottorganico cronico.
C’è l’accordo. I medici di famiglia sospendono il pacchetto di 81 giorni di sciopero proclamati fino al 31 dicembre 2018 e riprendono la trattativa con la Regione sul potenziamento dell’assistenza territoriale. L’armistizio siglato ieri a Palazzo Balbi tra le sigle di categoria Fimmg, Snami, Smi e Intesa sindacale, l’assessore alla Sanità, Luca Coletto, e il direttore generale di settore, Domenico Mantoan, ha scongiurato la due giorni di serrata degli ambulatori prevista per domani e giovedì che, unita allo sciopero degli ospedalieri di scena oggi, avrebbe messo a dura prova il sistema veneto.
«Siamo soddisfatti, si è riaperto il fronte della collaborazione — dice Domenico Crisarà, segretario della Fimmg — se tutte le nostre istanze sono state accolte, significa che erano fondate. Perciò rientriamo negli studi e continuiamo a fare ciò per cui siamo stati formati: aver cura delle persone».
L’accordo, che sarà sottoscritto ufficialmente giovedì per consentire di apportare alcune modifiche alla delibera sul fascicolo sanitario elettronico da sottoporre all’approvazione della giunta Zaia entro fine anno, contempla quattro passaggi-chiave. Primo: il ripristino dell’indennità informatica ai medici di base per la definitiva attivazione del fascicolo sanitario elettronico. Ovvero la cartella clinica di ogni cittadino. A tal fine la Regione corrisponderà alla categoria 4 milioni di euro per il 2017, 8 milioni per il 2018 e altri 8 per il 2019. Inoltre entro il primo giugno dell’anno prossimo si concluderà la sperimentazione sul «Patient Summary», un «riassunto» del fascicolo sanitario elettronico, che contiene una sintesi delle informazioni sanitarie più importanti del paziente (allergie, cure precedenti, vaccinazioni, interventi chirurgici, patologie e trattamenti in corso, dispositivi medicali), utile soprattutto per chi arriva incosciente al Pronto soccorso. Secondo: al momento viene congelata l’attivazione di nuove Medicine di gruppo integrate (quelle già operative sono 58 su 86 secondo i camici bianchi e 70 su 86 per la Regione, che conta anche quelle non realizzate ex novo ma nate dalle ceneri delle Utap), ovvero gli ambulatori h12 e h24, in attesa di alcune modifiche alla relativa normativa, affidate ad una Commissione di medici di famiglia e tecnici regionali. Si studiano un accesso «misto», cioè non solo su appuntamento ma anche libero, e il ricorso a cooperative per l’assunzione di infermieri. Intanto, con un investimento da parte di Palazzo Balbi di circa 8 milioni di euro l’anno, saranno potenziate le Medicine di gruppo semplici (funzionano 8 ore al giorno) e di rete (nelle zone complesse dal punto di vista geografico, come quelle montane, ogni camice bianco resta nel suo ambulatorio ma verrà collegato via Internet ai colleghi del territorio). Entro marzo 2018 le 9 Usl dovranno presentare un piano di sviluppo triennnale. L’obiettivo è far associare, zone critiche escluse, tutti i 3200 medici di base entro il 2020.
Terzo: entro il 31 gennaio prossimo saranno integrate con le richieste dei dottori le delibere relative alla loro presenza nelle case di riposo (che possono sostituirli con privati) e alle Guardie mediche. Viene dunque creata una Commissione regionale permanente per il monitoraggio, l’indirizzo e l’interpretazione delle norme inerenti case di riposo, Rsa (Residenze sanitarie assistite), strutture intermedie e hospice. Quarto: sarà riaperto il bando per trovare il nuovo preside della scuola di specializzazione in Medicina generale. Figura vacante da due anni perchè, dopo il pensionamento di Giuseppe Greco, Regione e sindacati non si sono accordati sul nome del successore.
«E’ un risultato guadagnato — commenta Liliana Lora, segretario dello Smi — anche se con metodi a noi sgraditi. Chiudere gli ambulatori è contro la nostra natura, speriamo di non dover più arrivare ad azioni così radicali per far ascoltare la voce dei pazienti. Si torna a lavorare insieme, dopo sei mesi di scollamento che non abbiamo capito». «Il benessere dei cittadini e delle famiglie del Veneto dev’essere il punto centrale della politica — concorda Salvatore Cauchi, segretario dello Snami —. E’ stato un incontro cordiale, bastava parlare per superare le incomprensioni, come ha fatto notare l’assessore Coletto. Ci ha spiegato che i sei mesi di interruzione del percorso di potenziamento dell’assistenza territoriale contemplato dal Piano sociosanitario sono stati utili a compiere un monitoraggio della situazione, a cogliere eventuali criticità o modifiche da apportare all’iter, per poi ripartire con maggiore forza».
Se Coletto fa sapere che preferisce parlare oggi, Ildo Antonio Fania, segretario di Intesa sindacale, ammette: «Siamo
Crisarà Abbiamo alzato la voce a tutela dei pazienti più fragili Coletto Raggiunta l’intesa dopo un incontro di due ore con la categoria Le risorse
Per il fascicolo elettronico 4 milioni di euro nel 2017, 8 nel 2018 e altri 8 nel 2019
contenti. Tutti le rivendicazioni da noi portate al tavolo della contrattazione sono state accolte, quindi possiamo dichiarare la conclusione della protesta. Limando un po’ le richieste, siamo arrivati a un ottimo accordo, che giovedì mattina firmeremo. Ringraziamo le forze politiche e sociali che ci hanno sostenuti, cogliendo il valore di istanze a tutela del cittadino fragile e della sua famiglia».