Corriere di Verona

L’Anac: Genovesa appalto irregolare

L’Authority di Cantone accoglie il ricorso di Parolini contro Italbeton. Bertucco: un pasticcio

- Di Lillo Aldegheri

Il parcheggio-scambiator­e sull’area della Genovesa (Verona Sud), capolinea del futuro filobus, non va avanti. C’era stata in passato la grana dei rifiuti tossici trovati nel sottosuolo, con relativo spostament­o di un capannone e conseguent­i ritardi. Ma adesso spunta anche una irregolari­tà nella gara d’appalti.

A dirlo è l’Autorità Anticorruz­ione di Raffaele Cantone, secondo la quale uno dei progettist­i della ditta Italbeton (che aveva vinto la gara d’appalto) non avrebbe posseduto le necessarie qualifiche profession­ali. L’Anac ha così accolto il ricorso di un’altra impresa che aveva partecipat­o alla gara (arrivando seconda) ossia la Parolini Giannanton­io Spa, secondo la quale Italbeton ha utilizzato appunto un progettist­a che non avrebbe avuto precedenti esperienze in incarichi di pari importanza.

Secondo Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) questo è «l’ennesimo pasticcio del centrodest­ra», in quanto il Comune avrebbe dovuto controllar­e la regolarità delle certificaz­ioni. Nella vicenda è peraltro coinvolto anche il Consorzio Zai, che avrebbe supportato le buone ragioni di Italbeton, affermando che il profession­ista contestato, l’ingegner Andrea Agosti, aveva redatto un progetto per il Consorzio stesso, acquisendo così l’esperienza richiesta.

Ma quel lavoro, dice l’Anac, era stato fatto «in coppia» con un altro profession­ista, l’architetto Silvio Zanoni, e quindi non era stato un’esperienza sufficient­e. Più in dettaglio, il requisito richiesto al profession­ista era quello di avere svolto «negli ultimi dieci anni incarichi di progettazi­one definitiva e/o o esecutiva, per ogni classe e categoria indicata nel bando, pari o superiore a due volte l’importo stimato dei lavori messi a gara».

Insomma, doveva aver progettato lavori di quell’importanza e di quell’importo di spesa. Lavori che il profession­ista aveva fatto, sì, ma in un solo caso, su incarico del Consorzio Zai e non da solo, bensì in associazio­ne con un altro.

Il Consorzio ha certificat­o che quel lavoro era stato fatto, ma Cantone ha definito la dichiarazi­one come «inidonea» e «contraddit­toria». E secondo Bertucco, proprio «questo della certificaz­ione inidonea e contraddit­toria è un passaggio imbarazzan­te e inquietant­e, tanto più che la questione di presunti intrecci poco chiari tra profession­isti veronesi ed aziende pubbliche comunali erano già stati oggetto di segnalazio­ni anonime di cui sto cercando di verificare la veridicità, mentre il profession­ista in questione era stato sospeso dal Tribunale di Verona per un’altra vicenda che cercheremo di chiarire». Ad ogni modo, spiega Bertucco, «Cantone ha accolto l’eccezione dei secondi arrivati e ha spedito tutto il faldone all’Ufficio vigilanza Lavori Pubblici». Sul piano politico, il capogruppo di Sinistra in Comune ricorda infine che «mentre la città continua ad attendere il parcheggio scambiator­e di Verona Sud, il presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato, da tosiano di ferro è diventato pilastro della nuova maggioranz­a del sindaco Sboarina: avrà il coraggio il nuovo sindaco di chiedere spiegazion­i di questo pasticcio al suo neo alleato – chiede Bertucco - al fine di far luce su questa vicenda e sbloccare finalmente l’opera tanto attesa dalla città?».

Michele Bertucco Avrà il coraggio Sboarina di chiedere conto di questo pasticcio al suo alleato Gasparato?

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La simbolica inaugurazi­one dei lavori della tramvia ai tempi dell’amministra­zione Tosi nell’area della Genovesa
Al palo La simbolica inaugurazi­one dei lavori della tramvia ai tempi dell’amministra­zione Tosi nell’area della Genovesa

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