Area Bam, il Comune si è tenuto i soldi
Niente riqualificazione dell’impianto sportivo in cambio del «sì» alle torri
La controversia legata al progetto edilizio dell’ex Area Bam si arricchisce di un nuovo capitolo. La convenzione tra il Comune e il Gruppo Italiano Costruzioni prevedeva a compensazione la copertura e riqualificazione dell’impianto sportivo in via Ca’ di Cozzi, ma non solo: si sarebbe infatti dovuto procedere alla sistemazione del parcheggio antistante con la collocazione del capolinea della linea Atv 22 e la fermata della linea 21 di via Baganzani, da tempo oggetto di proteste e lamentele da parte dei residenti. Ricordiamo che con un’ ordinanza del 26 marzo 2015, il Tribunale dichiarò infondato - e quindi rigettò - il ricorso presentato nel 2013 ai magistrati da un gruppo di abitanti di via Baganzani che lamentavano l’inquinamento provocato dalla concentrazione dei mezzi pubblici in transito e in sosta nella zona. L’intervento compensativo nella convenzione tra il Comune e il Gruppo Italiano Costruzioni avrebbe dovuto risolvere l’annosa questione. Tuttavia, come noto, con la delibera del 22 giugno scorso, la giunta Tosi ha licenziato lo schema definitivo procedendo alla monetizzazione del contributo, pari a 230.175 euro, fermo restando quanto previsto da progetto,
vale a dire la riqualificazione del nuovo impianto sportivo, nonché il parcheggio e la soluzione al problema del capolinea. Nella delibera del 22 giugno si legge infatti: «L’istanza è comunque corredata di un atto unilaterale d’obbligo, della validità di 18 mesi, con il quale comunque il soggetto attuatore si rende disponibile alla realizzazione dell’opera». Il Comune ha regolarmente incassato la somma, ma il 5 ottobre scorso l’approvazione di un emendamento presentato dal consigliere comunale di maggioranza e vice presidente vicario del Consiglio comunale Paolo Rossi (Battiti per Verona), ha prodotto lo stralcio dell’intervento previsto per l’impianto sportivo di Via Baganzani, compreso il parcheggio. Il motivo? La monetizzazione ha di fatto liberato il Gruppo Italiano Costruzioni da ogni obbligo d’intervento (sebbene per un periodo di 18 mesi rimanga disponibile alla realizzazione dell’opera). Resta da allora da capire come verranno utilizzati i soldi. Potranno essere ovviamente stanziati per opere di pubblica utilità, ma non esiste più la certezza che la sede degli interventi sarà la cittadinanza di Ponte Crencano, come stabilito inizialmente. Inoltre la somma andrebbe spesa entro l’anno di bilancio corrente; in caso contrario finirebbe in disavanzo col rischio concreto di essere congelata nelle riserve del Patto di Stabilità. Stando così le cose, quella del capolinea Atv rimane una questione più che mai irrisolta, tanto che il consigliere di Seconda Circoscrizione, il leghista Marco Vantini, lo scorso 13 novembre ha presentato un’interrogazione al presidente Dem Elisa Dalle Pezze nella quale si fa portavoce del malcontento degli abitanti di Via Baganzani e chiede lumi sulle misure da adottare. Quantomeno curioso, che ad affossare ogni tipo d’intervento, sia stato l’emendamento del suo alleato in Consiglio Comunale Paolo Rossi. La presidente ha ribadito che farà «il possibile affinché le opere vengano realizzate». Ma agli abitanti oltre al danno si prospetta la beffa. Non solo vedranno infatti sorgere in Via Mameli un complesso residenziale di circa 46.000 mq, ma rischiano di rimanere senza la riqualifica dell’impianto sportivo e il riordino dell’area riservata al capolinea della linea 22.