Feste amare per il negozio Trony A perdere il posto sono in 31
Tavolo a Roma, si apre uno spiraglio: «Possibile acquisto di singole sedi»
C’è l’esercizio di via Cappello tra i quattro negozi che la catena di informatica ed elettrodomestici Trony ha deciso di chiudere. Serrande abbassate per i punti vendita di Verona, Caronno (in provincia di Varese), Genova e Napoli e procedura di mobilità aperta per 150 persone, 31 delle quali dipendenti del negozio di via Cappello. La notizia era nota da qualche settimana, visto che la procedura di mobilità era stata annunciata a inizio dicembre, ma ieri si è avuta la conferma che il licenziamento avrebbe riguardato tutti i dipendenti dello storico punto vendita in centro città. Anche perché, ieri pomeriggio a Roma, si è tenuto il primo incontro tra azienda e organizzazioni sindacali cui hanno partecipato anche le delegazioni sindacali veronesi. «L’azienda – ha spiegato Graziella Belligoli di Filcams Cgil Verona – ha confermato la gravità della situazione in cui si è venuta a trovare. Una situazione che noi già conoscevamo anche a seguito del piano industriale che era stato presentato 5 mesi fa e che non aveva certo destato il nostro entusiasmo, anzi». Tuttavia, proprio a partire da quel piano industriale, l’azienda ha cominciato a parlare di aprire una procedura di mobilità che si è concretizzata a inizio mese. Ora le trattative, che si terranno sempre a livello nazionale, si svilupperanno in due step: 45 giorni per riuscire a trovare un accordo e ulteriori 30 in caso di negoziato che coinvolga il ministero del Lavoro. La novità emersa ieri è che, in questo periodo, potrebbe anche esserci la possibilità di salvare almeno parte dei posti di lavoro. L’azienda, infatti, ha comunicato di aver avviato trattative per la cessione di alcuni rami d’azienda, cioè negozi, che sta per chiudere. In pratica ci sarebbero acquirenti interessati a subentrare anche nella gestione dei punti vendita per cui si prospetta la chiusura. In questo caso, si ripeterebbe la storia per il negozio di via Cappello perché fu proprio Trony, nel 2013, a rilevare l’attività dal gruppo francese Fnac e a riaprire con le proprie insegne a metà luglio di quell’anno. Dopo circa quattro anni, tuttavia, anche questa esperienza sembra conclusa: «Trony però – ha detto Belligoli – non ha mai messo in atto un vero progetto di rilancio per questo punto vendita». Oggi si terrà un’assemblea con i lavoratori.