I presepi viventi, l’albero di luce Un Natale di eventi
Le principali iniziative in città e provincia. Messa solenne in duomo alle 22
A dare l’addio al Natale VERONA sarà un albero vivente formato da cinquecento persone, ognuna munita di torcia. Un piccolo record. È solo il quarto anno, ma ormai si può parlare a tutti gli effetti di tradizione natalizia, anche se si tiene a Santo Stefano: il Busimo’s Christmas Tree, l’albero del monte Busimo. Una location strategica: se il tempo è sereno (e dovrebbe andare così, a meno che non ci sia un po’ di nebbia) il disegno sul pendio nelle vicinanze di Erbezzo si dovrebbe riuscire a vedere fino in città. Lo sforzo è notevole: l’albero avrà un perimetro di oltre un chilometro (1.200 metri circa) e dalla punta, posta a 1.400 metri d’altezza alla base ci sono duecento metri di dislivello. Le «fiaccole» si daranno appuntamento al Palalinte, in centro a Erbezzo alle 17,30.
Dall’altro capo della Lessinia, questa sera, la vigilia di Natale, andrà in scena la «prima» del presepe vivente più famoso della provincia. Anche in questo caso siamo ad alta quota: Campofontana, frazione di Vestenanova. Una scena della natività che si distingue per la partecipazione di decine di figuranti, molti dei quali mostrano con la dovuta perizia come si facevano i «mestieri di una volta», dal fabbro al fornaio. Parlando sempre di presepi, resterà naturalmente visitabile la rassegna internazionale in Arena. Nella sede del Banco Bpm di piazza Nogara si è invece recuperata una tradizione dimenticata: quella delle statue del bambinello re, realizzate da artigiani di tutta Europa tra il Diciottesimo e l’inizio del Ventesimo secolo. La mostra è curata da Daniela Rosi.
Il giorno di Natale, domani, alle 16,30, apre invece il presepe vissuto di Bovolone. La filosofia è la stessa, con la differenza che potranno vestirsi anche i visitatori, grazie ad oltre i mille vestiti a disposizione, di tutte le taglie, cuciti nel corso degli anni dai volontari: sarà presente la corale San Martino di Salizzole.
Musica sacra anche in città: a San Zeno, questa sera alle 23, la messa della vigilia, celebrata dall’abate don Gianni Ballarini, sarà cantata dal coro della Basilica, diretto dal maestro Aldo Piubello e che vedrà, come solista, il soprano Cecilia Rizzetto. Un’ora prima, alle 22, si terrà in duomo la messa solenne del vescovo Giuseppe Zenti. In diocesi, la cerimonia principale rimane quella di domani con il pontificale sempre presieduto dal vescovo, alle 11.
Concerto inedito il giorno di Santo Stefano, alle 16, nella chiesa di Selva di Progno. Segnerà il debutto di «Fracta Cantica», progetto di Matteo Zenati, musicista veronese esperto di musica rinascimentale. Si tratta anche di un’iniziativa «ecumenica», a cinquecento anni dalla riforma luterana: saranno cantati e suonati, infatti, alcuni salmi, utilizzate nelle liturgie sia cattoliche sia delle chiese riformate. Mercoledì, il concerto verrà riproposto al santuario della Madonnina di San Giovanni Lupatoto. In città l’evento arriverà il 3 gennaio, nella chiesa di San Domenico al Corso di via del Pontiere (gestita dai luterani) e il 12 in quella valdese di via Duomo.
Natale è anche tempo di Gospel. Il primo appuntamento in città, questa sera è alle 19 alle Cantine dell’Arena, con i Tribù Gospel Singers, gruppo veronese che ha «studiato» con migliori artisti spiritual americani. Arriverà da oltreoceano, invece, l’Harlem Gospel Choir, la più longeva corale americana: si esibirà mercoledì e giovedì, alle 20,30, al teatro Ristori. Domani, alle 18 e alle 21, un altro classico natalizio, questa volta al Nuovo: lo Schiaccianoci di Ciaikovskij, con il corpo di ballo di San Pietroburgo. (d.o.)