I Cosacchi del Don animano il Capodanno
Serata di danza per l’ultimo spettacolo del 2017, in scena alle 22. Balli popolari acrobatici, quadriglie, miniature danzanti per le coreografie di Nonna Gepfner Spazio anche alla musica, con strumenti tipici come balalaika e domra
Centinaia di tribù e popoli di razze diverse che si spostavano, di continuo, nelle steppe tra Europa e Asia. Frutto della loro unione, i Cosacchi. Una comunità militare da mille anni di storia. E con una cultura, propria, che si esprime anche nella danza.
Una danza frenetica, alto tasso di spettacolarità, ritmi veloci, costumi colorati, colbacchi e sciabole nel tourbillon di movimenti. Danza che il Balletto Statale «I Cosacchi del Don» porta in scena la sera di Capodanno, cioè domenica, 31 dicembre, ore 22, al Teatro Nuovo.
Parliamo, dunque, di balli popolari acrobatici, di quadriglie, di miniature danzanti e di un repertorio che da anni si evolve, nell’esperienza del gruppo, seguendo le coreografie di Nonna Gepfner.
Costituitosi nel 1985, il gruppo de «I Cosacchi del Don» (il Don è il fiume russo il cui corso fu tra i principali territori occupati dalle genti cosacche) rappresenta «il principale complesso artistico professionale dei Cosacchi del Don in Russia», così gli organizzatori della serata del Nuovo, ossia l’associazione padovana Agimus: «Per il notevole contributo allo sviluppo della cultura cosacca, nel 2000 il Balletto ha assunto la designazione di “Statale” e dal 1994 effettua tournée di successo in Giappone, Francia, Italia, Austria, Germania, Repubblica Ceca».
È in tournée in Italia, adesso, la compagnia. Che passa da Verona con un programma che prevede «danze tipiche di guerra dei Cosacchi delle varie regioni (Khoper, Nekrasov, Jaizk, Tersa, Mar Nero), miniature scherzose, danze d’insieme e danze in onore dell’Ataman, il capo della comunità».
Danze intervallate da musiche. E qui si entra in un altro capitolo del folklore cosacco: a quel capitolo ci pensa l’Orchestra del Balletto, che porta con sé strumenti popolari, tipici, vedi balalaika e domra, ma anche strumenti canonici, vedi flauto, tromba, trombone, fisarmonica e percussioni.
A curare la parte musicale è Yuri Golodniuk, direttore artistico della compagnia dal 2011, diplomato al Conservatorio di Stato di Kiev «P.I. Tchaikovsky» e autore della maggior parte degli arrangiamenti.
E di fatto, le già citate coreografie di Gepfner unite alle musiche dell’ensemble vanno a comporre, durante lo show, una specie di enciclopedia popolare dei Cosacchi.
Come ricordano da Agimus, «la compagnia artistica si è esibita nelle più prestigiose sale concertistiche di Mosca tra cui «Rossija», «Ciaikovskij» e il «Palazzo dei Congressi» del Cremlino, e con essa hanno collaborato famosi maestri della scena russa quali Grigorij Galperin, Gennadij Minkh e il professor Anatolij Kvasov».
I biglietti per la serata sono acquistabili anche direttamente al Teatro Nuovo: platea e palchi a 60 euro (ridotti a 55 euro per under 17, over 60, abbonati del Nuovo, disabili, scuole di danza e gruppi di almeno 10 persone), balconata 51 euro (ridotto a 46 euro), galleria a 44 euro (ridotto a 39 euro), e seconda galleria a 40 euro (ridotti a 35 euro).
E dopo lo spettacolo, spumante e panettone per tutto il pubblico, nel Piccolo Teatro di Giulietta e nel foyer del Nuovo, per festeggiare l’arrivo del 2018.