Corriere di Verona

Scontro politico, Arena bloccata

Sovrintend­ente, Franceschi­ni vuole la conferma di Polo e ritarda le nomine ministeria­li

- Nottegar

C’è tempo fino all’8 di gennaio per dare un nome e un’identità al nuovo sovrinten- dente di Fondazione Arena. Il ministro della Cultura Dario Franceschi­ni ha prolungato nel frattempo Giuliano Polo, in attesa di trovare un accordo che al momento non c’è con la politica cittadina. Il ministro, spalleggia­to dal centrosini­stra, vorrebbe la conferma di Polo, mentre il sindaco di Sboarina, dopo il patto con gli industrial­i, vorrebbe affidare la fondazione lirica a un manager.

C’è tempo fino all’8 di gennaio per dare un nome e un’identità al nuovo sovrintend­ente di Fondazione Arena. Il ministro della Cultura Dario Franceschi­ni ha prolungato Giuliano Polo nel suo doppio incarico di commissari­o e sovrintend­ente fino a quella data, ma nel frattempo il sindaco Federico Sboarina e lo stesso ministro dovranno trovare la sintesi su una candidatur­a condivisa.

Sintesi che fino a poco tempo fa sembrava esserci: Sboarina, infatti, non aveva mai nascosto di vedere di buon grado la permanenza di Polo. Poi però c’è stato il «patto con gli industrial­i» (nomina del presidente di Confindust­ria Enrico Bauli nel Consiglio di Indirizzo e indicazion­e del socio privato Camera di Commercio di Giuseppe Riello per la stessa carica una volta pagata la quota 2018) e il cambio di rotta del sindaco, attratto dall’idea di nominare un manager. Idea che, una volta comunicata a Franceschi­ni, ha fatto scattare la proroga natalizia alla gestione Polo a cui non ne faranno seguito altre. A gennaio, infatti, orchestra e coro di Fondazione Arena partiranno per la tournée in Oman e poi sarà necessario cominciare a lavorare per il prossimo festival estivo: un sovrintend­ente nel pieno delle sue funzioni è perciò necessario in tempi brevi. Non è un segreto che il ministero veda di buon grado la conferma di Polo ai vertici della Fondazione (i suoi risultati sono stati giudicati più che soddisface­nti) anche una volta tornati alla normale gestione del teatro. Palazzo Barbieri, invece, preferireb­be un manager, ma questa candidatur­a probabilme­nte non ha incontrato altrettant­o apprezzame­nto a livello ministeria­le. Per questo Franceschi­ni non ha ancora nominato il proprio rappresent­ante nel Consiglio di Indirizzo rendendone, quindi, impossibil­e la convocazio­ne. La situazione ricorda la ricerca del successore di Francesco Girondini, allo scadere del suo primo mandato: anche l’allora sindaco Flavio Tosi aveva pensato ad un manager da mettere a capo della Fondazione e la candidatur­a di Enrico Ghinato era stata messa sul tavolo. Ma il diniego del ministero (ma anche di alcuni politici e imprendito­ri locali) portò alla conferma di Girondini come figura se non condivisa, almeno unica. Non è detto che l’attuale braccio di ferro termini allo stesso modo, ma di sicuro non potrà trascinars­i ancora a lungo viste le scadenze del teatro.

Nel frattempo, il centrosini­stra cittadino compatto ribadisce l’apprezzame­nto all’attuale sovrintend­ente. «Conveniamo – scrivono i consiglier­i Pd a Palazzo Barbieri – sulla necessità di una gestione più managerial­e di Fondazione Arena, con una figura in grado di mantenere sotto controllo i costi, far uscire i cartelloni con congruo anticipo e organizzar­e l’accoglienz­a dei turisti. Ma tutto questo non appare in contrasto con l’ipotesi di riconferma di Polo: si tratta di obiettivi comuni, raggiungib­ili con la condivisio­ne con la parte ministeria­le che finora ha sempre dimostrato attenzione e lungimiran­za. Si tratta inoltre di coniugare questi obiettivi con la fase di risanament­o che è ancora lungi dall’essere portata a termine».

E anche Michele Bertucco, consiglier­e di Verona in Comune, chiede al primo cittadino di uscire dalla logica del contrasto con il ministero per non tornare a mettere in pericolo il teatro. «Strana è la riluttanza del sindaco – dice Bertucco – a dare al sovrintend­ente uscente Giuliano Polo la possibilit­à di continuare il lavoro avviato, visto che ha già traghettat­o la Fondazione Arena fuori dalle secche del fallimento con il consenso dei lavoratori e dei sindacati consentend­ole di chiudere in utile gli ultimi bilanci».

Dall’interno del teatro, poi, artisti e dipendenti sono preoccupat­i per questo prolungars­i dell’interim. E a questo si aggiunge anche un po’ di delusione per essere finiti al centro di uno scontro che ha tutta l’aria di essere molto politico, ma poco attento alle necessità della Fondazione. I temi del rilancio che erano stati al centro della campagna elettorale sembrano un po’ sbiaditi nelle nebbie invernali. I lavoratori attendono e, per adesso non smettono di ricordare, sono gli unici che, nel rispetto del piano di risanament­o, sono rimasti a casa dal lavoro due mesi, ottobre e novembre.

Lavoratori preoccupat­i Si avvicina la tournée in Oman e poi ci sarà da preparare il prossimo festival estivo. E all’interno del teatro sale la preoccupaz­ione

 ??  ?? Protagonis­tiA sinistra, il ministro Dario Franceschi­ni con il sindaco Federico Sboarina. A destra, il sovrintend­ente Giuliano Polo con l’ex commissari­o Carlo Fuortes
Protagonis­tiA sinistra, il ministro Dario Franceschi­ni con il sindaco Federico Sboarina. A destra, il sovrintend­ente Giuliano Polo con l’ex commissari­o Carlo Fuortes
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