Restauro Arsenale, la prima certezza è il parco pubblico
Area di 50 mila mq, con «vie verdi» nel quartiere di Borgo Trento. Ma il progetto slitta a gennaio
Doveva essere l’ultima seduta della commissione comunale sull’Arsenale. Invece ce ne vorrà un’altra (già fissata per il 10 gennaio) per votare un documento conclusivo, per quanto abbastanza generico, che riassuma quanto fatto fino ad oggi.
Ieri si è fatto un altro passo in avanti, con la presentazione delle «linee generali» che si dovranno seguire per il restauro del grande compendio asburgico di Borgo Trento. Il professor Bricolo, del Politecnico di Milano, ha indicato queste «linee» sia per il parco che per il restauro.
La grandissima area verde (50mila metri quadri, costo previsto sui 5 milioni di euro) è finora, l’unica vera certezza raggiunta. La sua realizzazione dovrà costituire una «rus in urbe» (campagna in città) riprendendo l’idea della storica Campagnola, demolendo alcuni edifici, creando una esplanade, demolendo l’edificio 13 e abbattendo l’attuale muro su viale della Repubblica per portare, è stato detto, «il quartiere nel parco e viceversa». I nuovi giardini dovranno poi essere subito aperti ai cittadini, prevedendo una riduzione della superficie coperta, demolendo gli edifici non asburgici e di scarso valore, col divieto di coprire le corti, e (novità importante) prevedendo per il futuro delle nuove «vie verdi» verso piazza Vittorio Veneto e poi fino all’Ospedale, con una strada erbosa pedonale al centro delle strade oggi esistenti, mentre ci sarebbe un divieto di transito perle auto (escluse quelle dei residenti) tra il ponte di Castelvecchio e l’Arsenale.
Quanto al restauro, si partirà subito, nel 2018, con il rifacimento dei tetti (9 milioni sono già pronti). Quanto all’uso degli edifici, ogni funzione dovrà essere reversibile e ogni edificio sistemato in modo da poter essere riusato in maniera diversa, quando eventualmente lo si decida. Ogni nuova funzione inserita nel complesso dovrà essere compatibile con gli edifici: il padiglione 20, ad esempio, è attualmente destinato a funzioni espositive, e così dovrebbe continuare ad essere. Tra le funzioni più gettonate, quella museale per la Palazzina comando, quella di spazi per i giovani (start up, incubatoio d’imprese), arte e teatro, mercato (diversi tipi proposti). E il finanziamento? Stimati gli importi, ha detto Bricolo, saranno possibili collaborazioni anche con privati.
Il presidente dell’Ordine degli Architetti, Franchini ha poi proposto che si effettuino concorsi di progettazione per ciascuna parte del compendio, strada ritenuta peraltro molto difficile dai tecnici. E l’assessore Segala ha risposto con un «forse»: «Come professionista – ha detto - sono rimasta molto scottata dai concorsi di progettazione, perché in Italia spesso chi vince non realizza opera. Come assessore – ha però aggiunto se l’Ordine prepara un concorso molto snello, lo potremo valutare». Segala ha poi rivendicato il rispetto della tempistica annunciata: «Il progetto preliminare che avevamo promesso per il 20 dicembre – ha detto – arriverà in gennaio, e quindi in pratica ci siamo. Gli uffici – ha aggiunto – lo hanno già preparato e una delle prossime giunte lo approverà per allegarlo al bilancio municipale (che sarò probabilmente votato in febbraio, ndr).