Tre assessori comunali in corsa E Tosi punta a due collegi uninominali
Nel centrosinistra, Rotta verso la ricandidatura. Frapporti con D’Alema
I simboli vanno presentati entro 15 giorni (ed entro allora vanno perciò fissate le alleanze). Le liste vanno invece depositate entro il 29 gennaio. E i tempi per scegliere tutti i candidati (con la difficoltà, per alcuni notevole, di trovare un numero pari di donne e di uomini, come vuole la legge) cominciano ad essere piuttosto stretti.
A che punto sono i partiti veronesi? Sembrerebbe un pochino indietro, viste le date da rispettare. Nel centrodestra, Forza Italia ha già spedito a Roma una serie di nominativi, ma l’incertezza è ancora molta. Sono in corsa il deputato uscente Alberto Giorgetti, Davide Bendinelli, Daniele Polato e forse anche il coordinatore regionale Adriano Paroli, che preferirebbe un collegio veneto a quello della «sua» Brescia. Fratelli d’Italia sembra intenzionato a puntare sulla riconferma del senatore uscente Stefano Bertacco (ma in lista potrebbe esserci anche Ciro Maschio).
Se così fosse, e se Daniele Polato vincesse la «sua» partita, sarebbero ben tre, con Lorenzo Fontana (della Lega e dei Cinquestelle parliamo in altra pagina) gli esponenti della giunta comunale di Verona a puntare su di un… volo per Roma, probabilmente con qualche imbarazzo nella scelta (il 4 marzo ma soprattutto nel corso della campagna elettorale) per il sindaco Federico Sboarina.
I tosiani sono ancora alle prese col nodo delle alleanze. Fatto l’accordo con l’Udc di Cesa, ieri a Roma ci sono stati nuovi incontri di «Noi per l’Italia» coi gruppi che fanno capo a Parisi e a Quagliariello (e se si arrivasse a un’intesa con quest’ultimo, i due ultranemici Tosi e Casali si troverebbero fianco a fianco…). Flavio Tosi si candiderà comunque all’interno del listino proporzionale, e punta a ottenere almeno 2 collegi uninominali (qui o in altre parti d’Italia) per Patrizia Bisinella e Matteo Bragantini.
Nel centrosinistra, il Pd aspetta con una certa ansia il «verdetto» della Commissione Nazionale di Garanzia, che lunedì prossimo si riunirà per decidere sulla regolarità delle assemblee congressuali veronesi. A Roma peraltro si sta già parlando moltissimo dei collegi da assegnare, e tra i quattro parlamentari uscenti (Gianni Dal Moro, Alessia Rotta, Vincenzo D’Arienzo e Diego Zardini) lo stop al congresso aumenta di molto le chance (già forti) di Rotta, visto che, al momento dello stop, i numeri congressuali veronesi sembravano dare chiaramente in vantaggio il candidato-segretario che era invece più vicino a D’Arienzo.
Quanto alle liste della sinistra-sinistra, il nuovo partito liberi e Uguali che fa capo a Grasso, Bersani e D’Alema, potrebbe puntare su Nadir Welponer o, più probabilmente, sul sindaco di Fumane, Mirco Frapporti.