Contaminazioni al Camploy: il jazz si tinge di gospel
Quattro serate a partire da giovedì. Aprono Tribù e Animula
Jazz sì, ma quello che non ha paura di contaminazioni con altri generi della tradizione afroamericana. Jazz cantato, in coro, con spensieratezza. E, accanto all’arrangiamento improvvisato, canti gospel, spiritual e tutto il repertorio vocale che può essere accompagnato dalla musica sincopata. È il programma della terza edizione de «La città del Jazz», organizzato dalla storica big band ritmo sinfonica «Città di Verona». Ancora una volta, la rassegna si terrà al Camploy: si tratta di quattro serate ad ingresso gratuito a partire dal 18 gennaio fino al 26 aprile (le altre date: 8 febbraio e 14 marzo). Filo conduttore saranno i pezzi e arrangiamenti vocali polifonici in stile jazzistico swing, be-bop e hard-bop che, accanto a composizioni originali tratte da musical, saranno proposti nel corso delle serate. Tutti gli appuntamenti saranno presentati dal giornalista e critico musicale Angelo Leonardi e inizieranno alle ore 21. Si comincia con due corali di formazione prettamente gospel, entrambe nate in città: i Tribù e gli Animula. I primi vantano una lunga lista di collaborazioni alle spalle e dal 2015 fanno parte dell’Italian Gospel Choir, la «nazionale» italiana delle corali spiritual. Gli Animula, che in curriculum contano quattro album pubblicati, hanno fatto invece un grande lavoro sul recupero dei canti della tradizione cristiano evangelica. L’8 febbraio, toccherà a due ensemble: la prima, Chorus - gruppo ritmico corale, proporrà in chiave jazz una serie di successi pop,la seconda, Evenjoy, corale a quattro voci miste, si rifarà a un repertorio più classico legato alla tradizione blues. Il 14 marzo serata dedicata a un’antologia di musical, con il gruppo «Ok Mama» e il Ritmosinfonik jazz lab. Il 26 aprile gran finale con lo swing de i Marrano e i pezzi di maggior successo della Big Band condotta da Marco Pasetto.
L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune. «Dopo il successo delle prime due edizioni dedicate alle big band che ripercorrevano la storia della musica jazz afroamericana e di New Orleans – spiega l’assessore Francesca Briani, che ha presentato l’iniziativa con Pasetto – quest’anno la rassegna darà spazio ai gruppi vocali attivi in provincia, impegnati in un repertorio che includerà anche brani sacri contemporanei».