Giaccherini ha detto sì al Chievo ma serve un accordo col Napoli per lo sconto sull’ingaggio
(m.s.) Emanuele VERONA Giaccherini ha detto sì al Chievo. Vorrebbe ripartire da qui, nel 4-3-1-2 di Rolly Maran, dove, specie oggi che manca ancora Lucas Castro, occuperebbe il suo ruolo di mezzala, all’occorrenza tramutabile in quello di esterno, magari in appoggio alla prima punta. Anche il Chievo sarebbe pronto ad accogliere Giaccherini, profilo d’esperienza, 32 anni, 124 partite in A (19 gol, 12 assist), 24 in Nazionale, 32 nella Premier inglese. Firmerebbe, il centrocampista toscano, anche domani. Idem, con lui, il Chievo. Ma la palla, dopo gli ulteriori sviluppi positivi di ieri tra il giocatore e il club della Diga, passa al Napoli. La pista che si batte, per arrivare all’accordo col club azzurro, è quella di un prestito, magari con diritto di riscatto. Ma il Napoli dovrebbe fare un passo verso il Chievo perché l’ingaggio di Giaccherini, circa 2 milioni di euro, è totalmente fuori budget, in ottica gialloblù. I buoni rapporti tra i due ds, di qua Giancarlo Romairone e di là Cristiano Giuntoli, sono storia nota. Ovvio che non bastino, però. Tra il Napoli e Giaccherini, praticamente mai entrato nelle rotazioni di Sarri, ormai c’è il consenso reciproco per lasciarsi. Tuttavia il Napoli non può certo regalarlo, Giak. Per trovare l’accordo c’è tempo fino alle ore 23 di mercoledì 31 gennaio, dunque altri dodici giorni. E l’impressione è che la trattativa potrebbe sbloccarsi, se si sbloccherà, giusto in extremis. Intanto, la certezza è che Andrea Seculin, riserva di Stefano Sorrentino, non si muove da qui. Nulla di strano, visto che parliamo del designato secondo portiere clivense. Su Seculin c’è la richiesta del Craiova, squadra di Romania allenata da Devis Mangia. Ma c’è anche il fermo rifiuto del Chievo: Seculin non è sul mercato. Era sul campo di Veronello, invece, ieri, la squadra. In vista della trasferta di dopodomani a Roma, in casa Lazio, ci sono speranze di recuperare Meggiorini, meno per Gamberini, entrambi comunque ad alternarsi fra lavoro personalizzato e col gruppo (mentre proseguono nel loro recupero sia Inglese che Castro). All’Olimpico, potrebbe essere riproposta quasi tutta la formazione che ha pareggiato con l’Udinese prima della sosta.