Sboarina lancia la campagna di Cina
Sì al gemellaggio con la metropoli Hangzhou, oltre sei milioni di abitanti «Grandi opportunità». Marino (Cariverona): «Volo Verona-Pechino»
Chissà come si traducono in mandarino «Montecchi e Capuleti». Perché anche la Cina ha il proprio dramma popolare basato sull’amore impossibile tra due giovani, assai simile alla tragedia shakespeariana che ha reso celebre Verona in tutto il mondo. A Pechino e dintorni, però, al posto di Romeo e Giulietta ci sono Liang Shanbo e Zhu Yingtai. E invece di piazza Erbe e via Cappello, il dramma prende vita sulle sponde del West Lake di Hangzhou, capoluogo dello Zhejiang. Una metropoli da 6,2 milioni di persone pronta a stringere un «patto d’amore» con Verona. Una proposta ufficiale di gemellaggio avanzata ufficialmente ieri a Palazzo Ducale a Venezia, nel corso dell’inaugurazione dell’anno Ue-Cina del Turismo 2018 che ha visto il primo incontro operativo dei coordinatori nazionali del Forum culture Italia-Cina. Offerta accolta a braccia aperte dal sindaco Federico Sboarina, presente ieri in Laguna: «Accettiamo con orgoglio, ma soprattutto con entusiasmo e passione la proposta di gemellaggio di Hangzhou – ha detto il primo cittadino – . Verona è al centro di un territorio di grandi eccellenze, dal lago alla Valpolicella, ed è conosciuta nel mondo per la storia di Giulietta e Romeo e per l’anfiteatro romano. Proprio il festival lirico giovedì sera in Oman è stato molto applaudito con una rappresentazione nella capitale».
Un patto che dovrà basarsi sulle similitudini culturali, per poter poi sfruttare anche il lato economico dell’accordo: «Partendo dalla cultura, dovremo costruire un rapporto importante che arrivi alle altre nostre eccellenze: penso al settore economico con la Fiera e il grande settore alimentare». Chiaro riferimento a quel Vinitaly che, due anni fa, ha ospitato Jack Ma, il fondatore del colosso delle vendite online cinese Alibaba che ha sede proprio ad Hangzhou. «Il suo soggiorno è stato quasi precursore delle tante cose che faremo insieme d’ora in poi» ha concluso Sboarina. Iniziativa in cui crede fortemente anche Fondazione Cariverona, come ha confermato il direttore generale Giacomo Marino lanciando una proposta decisamente interessante: «Un volo diretto fra l’aeroporto Catullo e Pechino rappresenterebbe una leva strategica importante nell’ambito degli investimenti infrastrutturali che il “sistemaVerona” ha allo studio, con un orientamento forte alla valorizzazione turistica e fieristica di città e territorio».