Steven Wilson, il «guru» del progressive
Considerato il più influente dei musicisti nel suo genere, è atteso il 25 giugno Il live riproporrà suoni e temi di «To the Bone», l’ultimo album da solista
Il suono e il suo potere, ancestrale, misterioso e perfino pericoloso, di creare immagini, atmosfere e storie. Tutto questo è Steven Wilson, considerato il più influente musicista del progressive rock degli ultimi trent’anni, creatore di band di culto come i Porcupine Tree e i Blackfield, stretto collaboratore di un mostro sacro del genere come Alan Parsons. Proprio quello del musicista inglese sarà uno dei nomi di punta dell’estate musicale del teatro Romano dove è atteso il 25 giugno per l’evento che ancora non si sa se sarà inserito nel cartellone del festival Rumors o in quello di Verona Jazz (ore 21, info www.eventiverona.it).
Wilson durante la serata presenterà il suo ultimo lavoro solista, «To the bone», uscito in agosto, quinto pubblicato a suo nome e primo ad essersi spinto fino al terzo posto in classifica in patria. Per sua stessa ammissione, l’album è una virata verso il pop, omaggio ad alcune sonorità che l’hanno più colpito. «Il mio quinto disco è ispirato in molti modi ai dischi più ambiziosi di pop progressive che ho amato in gioventù – conferma il musicista - penso a “So” di Peter Gabriel, “Hounds of love” di Kate Bush, a “Color of spring” dei Talk Talk e a “Seeds of love” di Tears for Fears”».
Undici canzoni che affrontano tematiche molto varie senza mai allontanarsi dalla maniacale ricerca del suono perfetto che ha sempre contraddistinto la sua musica. «Tematicamente, le undici tracce dell’album passano dal caos paranoico dell’epoca attuale in cui la verità può apparentemente essere un concetto flessibile – spiega Wilson alle osservazioni sulla vita quotidiana di rifugiati, terroristi e fondamentalisti religiosi. E a un assaggio della più gioiosa evasione dalla realtà che io abbia mai creato in carriera».
È difficile pensare alla scaletta del 25 giugno visto che la tournée sta prendendo forma proprio in questi giorni. Certo è che, in passato, Wilson ha scelto spesso di suonare integralmente l’ultimo album nella prima parte del live, dedicando il secondo tempo del concerto alle canzoni della carriera solista e accontentando i fan con alcuni brani pubblicati ai tempi del progetto Porcupine Tree.
«Sarà un’esperienza d’immersione sonica e visiva totalizzante – ha detto di recente in un’intervista - avrò a disposizione un sistema audio quadrifonico con schermi sui quali saranno proiettati film e immagini. Racconterà a fondo il senso dell’ultimo disco».
I biglietti per il concerto del Romano sono già in vendita sul circuito Ticketone ad un costo che va, esclusi i diritti di prevendita, dai 57,50 euro per la platea centrale ai 46 euro per la gradinata non numerata, passando per i 51,75 euro della platea laterale.