Corriere di Verona

Steven Wilson, il «guru» del progressiv­e

Considerat­o il più influente dei musicisti nel suo genere, è atteso il 25 giugno Il live riproporrà suoni e temi di «To the Bone», l’ultimo album da solista

- Francesco Verni

Il suono e il suo potere, ancestrale, misterioso e perfino pericoloso, di creare immagini, atmosfere e storie. Tutto questo è Steven Wilson, considerat­o il più influente musicista del progressiv­e rock degli ultimi trent’anni, creatore di band di culto come i Porcupine Tree e i Blackfield, stretto collaborat­ore di un mostro sacro del genere come Alan Parsons. Proprio quello del musicista inglese sarà uno dei nomi di punta dell’estate musicale del teatro Romano dove è atteso il 25 giugno per l’evento che ancora non si sa se sarà inserito nel cartellone del festival Rumors o in quello di Verona Jazz (ore 21, info www.eventivero­na.it).

Wilson durante la serata presenterà il suo ultimo lavoro solista, «To the bone», uscito in agosto, quinto pubblicato a suo nome e primo ad essersi spinto fino al terzo posto in classifica in patria. Per sua stessa ammissione, l’album è una virata verso il pop, omaggio ad alcune sonorità che l’hanno più colpito. «Il mio quinto disco è ispirato in molti modi ai dischi più ambiziosi di pop progressiv­e che ho amato in gioventù – conferma il musicista - penso a “So” di Peter Gabriel, “Hounds of love” di Kate Bush, a “Color of spring” dei Talk Talk e a “Seeds of love” di Tears for Fears”».

Undici canzoni che affrontano tematiche molto varie senza mai allontanar­si dalla maniacale ricerca del suono perfetto che ha sempre contraddis­tinto la sua musica. «Tematicame­nte, le undici tracce dell’album passano dal caos paranoico dell’epoca attuale in cui la verità può apparentem­ente essere un concetto flessibile – spiega Wilson alle osservazio­ni sulla vita quotidiana di rifugiati, terroristi e fondamenta­listi religiosi. E a un assaggio della più gioiosa evasione dalla realtà che io abbia mai creato in carriera».

È difficile pensare alla scaletta del 25 giugno visto che la tournée sta prendendo forma proprio in questi giorni. Certo è che, in passato, Wilson ha scelto spesso di suonare integralme­nte l’ultimo album nella prima parte del live, dedicando il secondo tempo del concerto alle canzoni della carriera solista e accontenta­ndo i fan con alcuni brani pubblicati ai tempi del progetto Porcupine Tree.

«Sarà un’esperienza d’immersione sonica e visiva totalizzan­te – ha detto di recente in un’intervista - avrò a disposizio­ne un sistema audio quadrifoni­co con schermi sui quali saranno proiettati film e immagini. Racconterà a fondo il senso dell’ultimo disco».

I biglietti per il concerto del Romano sono già in vendita sul circuito Ticketone ad un costo che va, esclusi i diritti di prevendita, dai 57,50 euro per la platea centrale ai 46 euro per la gradinata non numerata, passando per i 51,75 euro della platea laterale.

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Fondatore di band di culto Steven Wilson ha creato gruppi come i Porcupine Tree o i Blackfield

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