Corriere di Verona

Carro dei deportati imbrattato in Bra, ma non dai vandali

- E.P.

«Hanno imbrattato il carro della memoria». La «bomba» è deflagrata lunedì sera in piazza Bra. Poche ore prima il vagone con il quale ebrei e perseguita­ti venivano deportati nei campi di sterminio nazisti, era stato sistemato di fronte al Liston. Una iniziativa, ormai tradiziona­le, sostenuta dal Comune per la Giornata della Memoria. Alla sinistra del portellone del carro una scritta bianca vergata con la vernice spray: quella che i writer chiamano «tag». Nessun simbolo politico, nessun insulto. Ma il gesto è di quelli che, giustament­e, destano scalpore e indignazio­ne. Comprensib­ile, quindi, la fibrillazi­one del soldato dell’esercito che lunedì sera, prendendo servizio in piazza, ha notato la scritta. Immediatam­ente è scattata la segnalazio­ne e sul posto sono intervenut­i prima gli agenti delle volanti e poi quelli della Digos. Possibile che un writer potesse aver agito indisturba­to all’ombra dell’Arena? Il mistero è stato presto svelato, come racconta Roberto Pellegrini, il presidente provincial­e di AssoArma, una delle quattro associazio­ni (Aned, Anpi e Figli della Shoah) che si occupano dell’allestimen­to del carro della memoria: «Non c’è stato nessun blitz vandalico in piazza. Il vagone era già imbrattato quando è arrivato, lunedì mattina». Pellegrini si trovava lì e ha notato subito la vernice: «Non sappiamo chi possa essere stato - spiega -. Il carro viene normalment­e sistemato all’interno del deposito ferroviari­o di Porta Vescovo».

Il Comune, già da lunedì, si era attivato con Amia per provvedere alla rimozione della scritta, ma intanto il vagone è rimasto aperto al pubblico e nessuno si è accorto della tag. «Perché, il portellone aperto la copre» puntualizz­a Pellegrini. «Ma resta il gesto, figlio dell’ignoranza» commentava ieri uno dei visitatori.

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