Corriere di Verona

«Servono diritti e promozione a livelli mondiali»

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Diciamo che fino ad oggi c’è stata una gestione dell’Arena un po’ troppo comunale. Qui si parla di un brand da tutelare con dei diritti e da promuovere ad alti livelli. Pensate solo al filming fee, che qui ancora mancava». Parola del manager artistico Gianmarco Mazzi.

(s.m.d.) Non ama i riflettori, VERONA Gianmarco Mazzi. Ma suo malgrado, ieri, è stato il protagonis­ta invocato da più parti per la realizzazi­one di una stagione «super». A lui, presto, la stessa Fondazione Arena dovrebbe conferire un ruolo formale. Quali gli eventi top?

«Sono particolar­mente fiero della serata di Bob Dylan, lo stavamo rincorrend­o da anni e se ha aggiunto altre date al tour in Italia è proprio perché tutto è partito dalla conferma in Arena, dove torna dopo più di tre decenni. Ma anche Calcutta è un fenomeno da tenere d’occhio: è un artista che arriva dal mondo indipenden­te, “on the road”, ma è anche uno da 10,5 milioni di contatti su Youtube. Lui stesso aveva espresso il desiderio di venire in Arena, spendendo delle bellissime parole per questo posto. Ora il suo sogno si realizzerà». Lei è tornato ad un ruolo di riconosciu­ta importanza per

gli eventi areniani... «Sono felice di questo. Mi fermo qui».

Il Comune fa capire che l’Arena è quasi più riconosciu­ta all’estero che in loco

«Siamo di fronte ad un luogo amatissimo da tutti. Ma, come dire, diciamo che in questi anni forse c’è stata una gestione un po’ troppo comunale del monumento. Qui la promozione va fatta a livello mondiale, controllan­do e commercial­izzando un brand preciso».

Stop a biglietti gratis e riprese non autorizzat­e...

«Se io come azienda o come produzione straniera vado in America e giro un video in qualche luogo storico, mi chiedono una tariffa, mi chiedono dei dati sulla veicolazio­ne di quelle riprese. Perché qui no? Anche perché così si rischia di non far pagare mai i ricchi e viceversa. Questo, poi, è anche un modo per tenere “alto” il livello del nostro patrimonio».

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