Sull’ospedale la Regione gela il comitato
Ospedale di Bussolengo «depotenziato»: «C’è l’ok dei sindaci»
Si è discusso del futuro dell’ospedale Orlandi di Bussolengo ieri in Regione, con l’audizione del comitato che si oppone al depotenziamento della struttura. Ma poche le speranze di una marcia indietro.
Riunione interlocutoria a Venezia sul futuro dell’ospedale Orlandi di Bussolengo, per cui è prevista la trasformazione da centro per acuti a presidio riabilitativo, con conseguente svuotamento di funzioni in direzione Villafranca. Ma le parole del presidente della Commissione Sanità, Fabrizio Boron, lasciano poco spazio a modifiche della delibera firmata dall’assessore alla Sanità Luca Coletto che, ha ricordato Boron, «è conseguente alla proposta avanzata, condivisa e votata il 18 ottobre 2017 dal Comitato dei Sindaci rappresentanti il territorio, e congiuntamente condivisa dal Direttore Generale dell’Azienda Ulss 9 Scaligera». «Il fatto che sia stato il Comitato dei Sindaci a lanciare la proposta ha semplificato, e di molto, i lavori dell’assessore Coletto, che di solito, davanti alla ventilata chiusura o ridimensionamento di un ospedale, trova sempre dei plotoni di esecuzione pronti a dar lui battaglia - lamenta il consigliere del Centrodestra Veneto Andrea Bassi, che tra l’altro è proprio di Bussolengo - In questo caso, è come se un difensore iniziasse la partita della vita infilando subito un autogol nella propria porta e facendosi espellere un minuto dopo».
Il sindaco di Bussolengo, Paola Boscaini, aveva visto come una mezza vittoria la proposta del comitato dei sindaci, che modifica la scheda dell’ospedale Orlandi, perché prevede tra le altre cose il mantenimento del Pronto Soccorso che in precedenza pareva essere destinato a venir chiuso. Rispetto alle schede approvate nel 2013, i posti letti vengono aumentati da 106 a 120, a fronte anche di una lunga serie di sacrifici: due soli reparti destinati a restare (Medicina e Psichiatria) e gli altri (compresa la maternità, uno dei vanti dell’Orlandi) destinati a essere trasferiti a Villafranca, non più una Chirurgia generale ma un Day Surgery. L’assessore Coletto fa sua la proposta dei sindaci il 14 dicembre scorso: il destino dell’ospedale di Bussolengo è così ormai scritto.
Ieri, in commissione, c’è stata l’audizione del comitato per la salvaguardia dell’ospedale Orlandi, fortemente contrario alla proposta di modifica. «Riteniamo che l’Orlandi debba restare “Ospedale per acuti”per l’area nord ovest, così come Villafranca per la zona sud ovest della provincia hanno detto - Non può una zona con quasi 300.000 residenti e con un minimo di 196.000 presenze turistica a marzo (2 milioni/mese d’estate) essere servita da un solo ospedale pubblico a Villafranca». Il fatto che il Pronto Soccorso, secondo la nuova proposta, sarebbe «salvo», non rassicura un granché. Come spiega Bassi, che ha ribadito più volte che «l’Orlandi non è l’ospedale di Bussolengo ma del Baldo-Garda, e se lo si trasforma in un semplice centro riabilitativo si va a togliere un servizio fondamentale, non solo a centinaia di migliaia di cittadini, ma anche ai 12/13 di milioni di turisti che ogni anno si recano in queste zone», senza reparti alle spalle che, «nel 90 per cento dei casi, danno consulenza specialistica in base alla patologia riscontrata», quello di Bussolengo sarà «un Pronto Soccorso finto».
La Quinta Commissione tornerà a riunirsi giovedì 1 febbraio, per l’occasione sarà presente anche il direttore generale dell’Area Sanità Domnico Mantoan che cercherà di rassicurare e chiarire l’indirizzo programmatico definito dalla Giunta. Certo è che gli spazi di intervento, a fronte di una proposta arrivata dal comitato dei sindaci, appaiono davvero molto esigui.