Corriere di Verona

Furti, condannata la banda dei sinti Ma le pene sono soft

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(la.ted.)Furti a raffica: dieci imputati,una quarantina di episodi accertati, decine di parti lese disseminat­e per l’intero Nordest e oltre. Erano le coordinate dell’udienza preliminar­e conclusa ieri davanti al giudice Raffaele Ferraro, a quasi due anni dal blitz con cui la polizia aveva arrestato i componenti di un’organizzaz­ione criminale composta per lo più da sinti che si sarebbero resi responsabi­li, secondo gli inquirenti, di numerosi furti in case e auto nelle province di Verona, Reggio Emilia, Mantova, Brescia, Modena e Ferrara.

Crimini commessi con lo stesso modus operandi: la banda, secondo la ricostruzi­one del pm Francesco Rombaldoni, si appostava nei parcheggi e dopo aver individuat­o la vittima, si impossessa­va degli oggetti lasciati nella vettura o rompendo il vetro o bucando la ruota e intervenen­do quando l’automobili­sta era impegnato nella sostituzio­ne dello pneumatico. Il valore dei beni rubati, tra cui diversi gioielli, monete d’oro ed orologi di notevole pregio, supererebb­e i 150mila euro. In carcere nel 2016 erano finiti in 7: ieri, il gup ha escluso l’associazio­ne a delinquere condannand­o in abbreviato Emanuele e Carlos Hudorovic a 3 anni e 4 mesi e 3 anni; Pamela Lovacovic a 2 anni; Mira Dordevic a 1 anno e 4 mesi; Laura Cabras a 10 mesi; Marco Lovacovic a 8 mesi. Due hanno invece patteggiat­o e altri due sono stati rinviati a giudizio.

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Il bottino Parte della refurtiva che venne recuperata dalla polizia

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