La medicina più avanzata? «Arriverà dallo spazio»
Sarà la medicina progettata per la conquista dello Spazio a far evolvere la scienza medica terrestre. Ne sono convinti Tommaso Ghidini, scienziato dell’Esa– Agenzia spaziale europea, che ieri ha aperto il salone Innovabiomed, assieme a Mauro Ferrari, massimo esperto di nanotecnologie applicate alla cura di patologie, con una lectio
magistralis dedicata all’evoluzione in campo medico. La manifestazione è in programma anche oggi a Veronafiere con l’obiettivo di far incontrare la ricerca medica avanzata e le aziende specializzate del settore. Il maggior impulso all’innovazione, secondo Ghidini, deriverebbe proprio dalle future spedizioni spaziali. Ad esempio, la missione su Marte, ipotizzata attorno al 2035 e la cui durata è di almeno 2 anni, deve prevedere soluzioni mediche avanzate per sostenere gli astronauti durante il lungo viaggio. Quindi, va progettata una stampa 3D in grado di creare anche «pezzi di ricambio» per gli astronauti: una ricerca che porterà, a lungo termine, alla possibilità di stampare pelle e organi umani qualora fossero necessari. Una tecnologia che può essere replicata sulla Terra. E in uno scenario sempre non troppo lontano, ci sarà bisogno di chirurghi spaziali, addestrati grazie alla realtà virtuale, e in grado di intervenire nelle future colonie marziane. Fantascienza? Nemmeno per sogno. Il dottor Ferrari ha precisato come le sperimentazioni nello spazio siano già una realtà, grazie alla stazione orbitante internazionale. In quella sede, si stanno testando nanoghiandole, strutture in silicio del diametro di un capello che, poste sottopelle, sono in grado di produrre e rilasciare nanofarmaci. Già oggi, il 10% dei farmaci utilizzati è “nano”, ma la ricerca sta concentrando i propri sforzi nella lotta al cancro. A partire dalla prossima estate partirà la sperimentazione sull’uomo mirata alla cura delle metastasi a a polmoni e fegato, grazie a nanoparticelle che inducono le cellule cancerogene a distruggersi. Nella sperimentazione sui topi, i risultati sono stati sorprendenti. Inaugurando la fiera, l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto ha detto: «Abbiamo la convinzione che i processi di ricerca e innovazione rappresentino il futuro e una delle principali spinte all’imprenditorialità». (sam.nott.)