Vietato arrendersi, la salvezza è a una manciata di punti Diventiamo il nuovo Crotone
Tifare Verona da sempre, pur non essendo veronese e non vivendo in questa città, è una mezza condanna. Anche nei momenti più bui non hai nessuno con cui parlarne al bar: al massimo ti guadagni una presa in giro di sfuggita o un ringraziamento dagli interisti se la tua squadra batte 3-0 il Milan. Ma un vantaggio forse c’è. Quello di vedere le cose più in prospettiva. Penso al «modello Crotone» citato dal direttore Fusco in estate e clamorosamente ritortosi contro di lui e l’Hellas domenica scorsa. Almeno a parole: perché nei fatti i calabresi un anno fa alla 21esima giornata avevano 10 punti e viaggiavano a 11 lunghezze (11!) dall’Empoli quartultimo.
Dire oggi che il Verona ha fallito la rincorsa a quel modello è sbagliato. Perché la sua traduzione è: salvarsi all’ultimo minuto dell’ultima giornata grazie a una serie di circostanze favorevoli. E in questo Fusco era stato molto onesto. Crotone in un anno ha guadagnato la salvezza e pure 25 posizioni nella classifica di qualità della vita del Sole 24 ore: adesso è all’85° posto, mentre Verona, in calo, è al 25°. Per arrivare al traguardo sportivo che ha fatto da traino alla rinascita della città l’ingrediente base è stato l’umiltà: siamo sicuri che a Verona ci sia questa preziosa sostanza di cui sono fatte le imprese? Vista da lontano non sembra averla l’allenatore: la sua voglia di proporre calcio è legittima e anche apprezzabile, ma perché non mettere un vestito più adatto ai giocatori a disposizione, senza troppi fronzoli? Non sembra averla nemmeno la dirigenza, per la verità, troppo sfuggente su temi chiave, legati alla sopravvivenza stessa del club. E i calciatori? Possibile che abbiano sempre ragione loro e che non siano chiamati a mostrare almeno un po’ di personalità da serie A, in mancanza di altre doti? Quello che colpisce di più è però un altro aspetto, specie nel confronto col Crotone: tutti sanno che questo Verona è una piccola realtà, che di grande ha solo i ricordi e il pubblico allo stadio. Buttare tutto già a gennaio, con la salvezza a 5 punti è un lusso che non può permettersi. Ripartire da zero con una mentalità profondamente diversa, da piccolo grande Crotone, umile e compatto nella sua lotta solo contro tutti, è ormai quasi solo un sogno: ma almeno al bar si può sognare in silenzio, senza disturbare nessuno.