Corriere di Verona

Project Amia, braccio di ferro in Comune

Cresce il fronte dei contrari all’interno della maggioranz­a. Ipotesi mozione per la gestione «in house»

- Aldegheri

È braccio di ferro sul bando per la raccolta rifiuti. Prende piede, all’interno della maggioranz­a l’idea di affidarlo direttamen­te ad Amia, attraverso una modifica statutaria, anziché metterlo a gara. Il project con cui Amia si presenta, secondo i tosiani, blinderebb­e la municipali­zzata.

Braccio di ferro a Palazzo Barbieri sul futuro dell’Amia e del servizio di raccolta dei rifiuti. Un servizio che va messo in gara (come quello del trasporto pubblico, su cui tanto si è litigato in queste settimane). La giunta Tosi aveva preparato un project financing per consentire all’Amia di partecipar­e alla gara stessa con forti probabilit­à di vincere. In base a quel project, l’Azienda presieduta da Andrea Miglioranz­i avrebbe diritto di prelazione e possibilit­à di rilancio su ogni altra offerta in arrivo.

Ma adesso, anche all’interno della maggioranz­a c’è chi preferireb­be invece affidare il servizio «in house», direttamen­te ad Amia, cosa che sarebbe possibile con qualche modifica statutaria. Le offerte arrivate per la gara sono quattro, tenute ferme e in busta chiusa a Palazzo Barbieri già dalla fine del 2016.

La giunta Sboarina ha preso ancora tempo, prorogando di un anno la situazione attuale. E dopodomani tutto l’iter in corso potrebbe venire sospeso. Ma a qualcuno non basta. Nella giornata di domani, quindi, molti esponenti della maggioranz­a, capitanati dalla Lega, vorrebbero depositare una mozione che dica chiarament­e «no» al project, tornando invece all’affidament­o diretto in house. A favore di questa proposta ci sarebbe quasi tutta la Lega (7 consiglier­i comunali), Verona Domani (6) e Forza Italia (2). Totale, 15 su 37 consiglier­i. Ma se la mozione venisse firmata anche dal Pd (4 consiglier­i), dai Cinquestel­le (2), da Michele Bertucco (Sinistra in Comune) e da Tommaso Ferrari (Verona Civica), ecco che si creerebbe un’ampia maggioranz­a (23 su 37).

A sostenere a spada tratta il vecchio project sono rimasti infatti solo gli esponenti tosiani. L’ex assessore Enrico Toffali, dal suo studio legale in via Garibaldi, dove è tornato a fare l’avvocato a tempo pieno, ribadisce convinto che «col nostro project avevamo blindato l’Amia, dandole il diritto di prelazione in caso di gara, e coprendole le spalle con Agsm, che poteva far fronte a qualsiasi rilancio economico da parte dei concorrent­i. I rinvii e l’incapacità di decidere della giunta Sboarina – aggiunge Toffali – sono francament­e incomprens­ibili, e non fanno l’interesse dei dipendenti, cui veniva data la massima sicurezza del posto di lavoro, con un’apposita clausola». E Alberto Bozza(Lista Tosi) tuona che in consiglio comunale, l’assessore Daniele Polato aveva dichiarato, in risposta a una sua interrogaz­ione, che «l’iter della gara stava andando regolarmen­te avanti, essendo questa la volontà dell’amministra­zione».

Secondo Michele Bertucco, al contrario, «l’escamotage trovato dalla giunta Tosi non è poi così “blindato” come era stato raccontato, ed è chiaro senza ombra di dubbio che sarebbe stato meglio battere la strada da noi proposta della gestione in house attraverso una modifica dello statuto di Amia, che avrebbe assicurato la proprietà pubblica dell’azienda e avrebbe messo al riparo l’occupazion­e». Ricordiamo che è in gioco l’affidament­o della raccolta, del trattament­o e dello smaltiment­o di rifiuti urbani e domestici ma anche i servizi di pulizia delle strade, la manutenzio­ne delle zone verdi e lo sgombero delle strade stesse dalla neve. La spesa complessiv­a per l’appalto (per una durata di 15 anni) è di 665.037.000 euro, Iva esclusa.

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Tra i rifiuti Un automezzo dell’Amia (archivio)

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