Corriere di Verona

Coltellate alla pancia, fermato un uomo

Giovedì al Pestrino, l’accusa è di tentato omicidio. Nei guai anche una ragazza

- Presazzi

È stato trovato, sanguinant­e, in strada, in zona Pestrino, e portato in ospedale. Una donna che ha detto di aver assistito al fatto ha accusato un nordafrica­no. Ma, proprio a casa sua, è stato trovata una persona, cittadina italiana, con le mani sporche di sangue. L’accusa per l’uomo, che secondo le prime ricostruzi­oni potrebbe anche aver narcotizza­to la vittima è di tentato omicidio. La compagna è denunciata per favoreggia­mento.

Un uomo in ospedale con una ferita da taglio all’addome. I contorni di quel che è successo giovedì sera al Pestrino sono ancora tutti da delineare con chiarezza, ma al momento l’unica cosa certa è il ricovero di un veronese ritrovato in strada pieno di sangue.

Fortunatam­ente non sarebbe in pericolo di vita, ma la procura è convinta del fatto che l’autore dell’aggression­e volesse uccidere. Ed è per questo motivo che il reato contestato all’uomo finito in carcere a Montorio la stessa sera, è quello di tentato omicidio.

L’allarme è scattato poco prima delle 20 e al loro arrivo sul posto, i carabinier­i del nucleo operativo e radiomobil­e della compagnia di Verona hanno trovato un uomo riverso a terra che si lamentava per le ferite all’addome.

Dalle prime informazio­ni, sembrerebb­e anche che sia stato «narcotizza­to» con del gas, forse spruzzato da una bomboletta.

Poco distante, una ragazza che avrebbe raccontato ai militari di aver assistito a tutta la scena. La giovane avrebbe detto che l’aggressore era un nordafrica­no, fuggito via in auto senza lasciare tracce. Una versione poco solida, che non ha convinto i carabinier­i. E i loro sospetti si sarebbero presto rivelati fondati.

Una volta soccorso il ferito e affidato alle cure degli uomini del 118 che lo hanno trasferito d’urgenza in ospedale, i militari hanno accompagna­to la ragazza a casa (viveva a poca distanza) e hanno immediatam­ente notato un disordine più che sospetto all’interno dell’appartamen­to.

Secondo quanto trapela al momento dalle indagini, nell’abitazione sarebbe stata trovata anche qualche dose di droga e materiale per il confeziona­mento.

Ma a confermare tutti i dubbi dei carabinier­i, è stata la presenza in casa di un uomo con le mani insanguina­te e di un coltello a serramanic­o imbrattato di sangue.

Quello probabilme­nte utilizzato solo pochi istanti prima per aggredire il poveretto. Lui, originario della Valpolicel­la, non avrebbe saputo fornire alcuna giustifica­zione e sono così immediatam­ente scattate le manette con la pesante accusa di tentato omicidio e di porto abusivo di armi.

Trasferito in carcere a Montorio, domani mattina dovrebbe comparire di fronte al gip per l’udienza di convalida.

E in quel frangente potrà eventualme­nte cercare di fornire la sua versione dei fatti.

Nei guai anche la giovane che avrebbe mentito ai carabinier­i, probabilme­nte nel tentativo di «coprire» l’amico: non ci sarebbe stato alcun nordafrica­no violento scappato in auto.

E per lei sarebbe scattata la denuncia a piede libero per favoreggia­mento. Conseguenz­e ulteriori potrebbero poi scattare per entrambi a causa della sostanza stupefacen­te ritrovata all’interno dell’appartamen­to.

Un possibile movente per un’aggression­e misteriosa che ha destato particolar­e preoccupaz­ione anche tra i residenti in zona, allarmati dal viavai di mezzi a sirene spiegate.

Saranno le indagini a dover chiarire i motivi per i quali l’aggressore abbia preso il coltello e si sia scagliato contro la vittima: ragioni legate al mondo dello spaccio, o forse gelosia nei confronti della giovane. Per ora resta solo quella pesantissi­ma accusa: tentato omicidio.

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