«Ci dissociamo e chi ha sbagliato deve dimettersi»
Per noi non è possibile affrontare la campagna elettorale con infamia e meschinità; la nostra metodologia di comunicazione non può mirare a screditare l’avversario politico attraverso la caccia a foto compromettenti e nefandezze, non possiamo intenzionalmente cercare di spargere «fango» come la peggiore stampa scandalistica è solita fare al servizio di editori prezzolati o del peggiore offerente. Siamo convinti che ci sia stato un grave fraintendimento ed è necessario fornire complete spiegazioni. Se qualcuno che opera in nome e per conto del Movimento avesse commesso intenzionalmente o meno un atto così deprecabile crediamo che debba rassegnare le dimissioni senza indugio. Ci sentiamo obbligati con ogni mezzo e forma ad evidenziare la nostra dissociazione da questi metodi che non appartengono agli attivisti e ai portavoce che hanno aderito ad un chiarissimo codice etico(...)
E’ il momento di prendere posizione con la massima chiarezza sul confine tra ciò che è lecito e ciò che è inaccettabile nella lotta politica. Le infamie, le delazioni e il dossieraggio non trovano la minima accoglienza all’interno del nostro Movimento. Siamo certi che tutti i portavoce del Veneto aderiranno immediatamente a questa nostra presa di posizione.
I firmatari
I consiglieri comunali Enrico Chiuso (Salzano), Massimo De Pieri e Stefania Mazzotta (Spinea), Barbara Simoncini, Gabriele Marino e Andrea Marchiori (Martellago), Sabrina Meneghello (Piazzola sul Brenta), Elisabetta Borsato (Cervarese S. Croce), Andrea Bernardini(Monselice), Emma Bottaro (Cartura), Tamara Lazzarin e Federico Visentin (Conselve), Omero Badon (Saonara), Ivaldo Vernelli (Rovigo), Luisa Galeoto (Sommacampagna), Mauro Fabbiani (Torri di Quartesolo) e la consigliera regionale Patrizia Bertelle