Corriere di Verona

«Noi siamo a caccia di foto imbarazzan­ti per valore politico e non per gossip»

- M. Za.

Quasi impossibil­e rintraccia­re Alvise Maniero nel sabato nero del Movimento Cinque Stelle veneto. Mentre fuori infuria una bufera mediatica senza precedenti, lui ha il telefono staccato e, confessa con la calma serafica che lo contraddis­tingue, che era a studiare a casa di alcuni parenti (ha un figlio piccolo, impossibil­e farlo a casa sua). L’aveva detto quando rifiutò di candidarsi per il secondo mandato da sindaco a Mira, nel Veneziano: «Devo laurearmi visto che son diventato sindaco prima di riuscirci». Insomma, si vota il 4 marzo, lui, diventato sindaco a 26 anni e poi il più votato alle parlamenta­rie e ora capolista per la Camera, polemiche o non polemiche, ha cinque esami da dare in meno di due mesi e non ci sono santi. Quand’è il prossimo esame? «Martedì prossimo, “Diritti Umani”».

Negli ultimi giorni è successo il finimondo nel Movimento...

«Discussion­e surreale... parliamo di una chat privata dei candidati. Vi si utilizzava un gergo rapido, sintetico, magari impreciso? Forse sì ma le spiegazion­i sono due post più sotto. Gli screenshot integrali sono pubblici e si specifica che non si deve certo andare a caccia di gossip».

Quando si parla di foto compromett­enti cosa si intende?

«Le foto della Boschi in mutande o reggicalze sono vergognose, quella di Salvatore Buzzi (Mafia Capitale ndr)a una cena di finanziame­nto del Pd mi pare di interesse pubblico. Al massimo ci potreste imputare di rubare il lavoro ai giornalist­i».

Esistono due anime del M5s in Veneto? Quella dei grillini in giacca e cravatta e quella della base?

«Non possedendo una giacca dovrei includermi nella seconda ma, seriamente, siamo ben più di due anime. Uniti da certezze di fondo. Se ciascuno ha la propria idea, è una ricchezza».

Se qualcuno cercasse foto compromett­enti su di lei cosa troverebbe?

«Le mie foto sono tutte orribili esteticame­nte (ride genuinamen­te anche se ha molte estimatric­i ndr). So di vestirmi male, me lo dicono tutti. Quanto alle foto imbarazzan­ti, fortunatam­ente quando avevo diciotto anni non c’era Facebook, qualcuna con un bicchiere in mano si

Maniero I candidati devono avere la libertà di scegliere per il Paese

troverebbe. Ma non credo sia il paragone per valutare un candidato. Mi preoccupa che chi si candida sia libero di decidere nell’interesse del paese non che beva un bicchiere». Quanto vi costerà questa polemica in termini di voti?

«Se ci affidiamo al raziocinio, voltiamo pagina con uno sbadiglio ma se diamo spazio all’eco data dal TG5... allora è un disastro! Mi perdoni, il paradosso rende l’idea».

Tornando allo studio, sta studiando anche da deputato?

«Sto studiando il programma del Movimento. E mi stanno aiutando moltissimo i nostri parlamenta­ri uscenti». In che commission­e parlamenta­re vorrebbe finire? «Mi interessa il tema del

credito. Ha dell’incredibil­e quel che è successo con BpVi e Veneto Banca».

Periodo impegnativ­o, sta seguendo una dieta da atleta?

(Ride di cuore) «Ahimè, una dieta a base di toast con lo speck che sono la mia passione. E mi manca moltissimo nuotare ma davvero il tempo non c’è».

Parliamo di cose serie: è consapevol­e che a Montecitor­io servono giacca e cravatta a cui è contrario da sempre?

«Ho già controllat­o il regolament­o, la giacca è d’obbligo ma camicia e cravatta no. Mi mancherann­o molto i miei pantaloni coi tasconi, mi piace essere comodo per lavorare con più velocità».

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