Corriere di Verona

Dalla Var per coltivare i campi ai collari per la fertilità delle mucche A Fieragrico­la ha vinto la tecnologia

- di Francesco Barana

Non è più solo questione d’istinto, o di esperienza. Anche. Ma archiviate l’archetipo dell’agricoltor­e che si fida soprattutt­o di se stesso, perché la 113esima edizione di Fieragrico­la, che si è conclusa ieri con oltre 130 mila visitatori, mostra la caratteriz­zazione sempre più digitale e tecnologic­a del mondo agricolo.

La «macchina», intesa come sistema informatic­o sofisticat­o, che affianca l’uomo. Pensate al Metos CropView prodotto dall’azienda austriaca Pessl Instrument­s, rinominato fuori dal circuito degli addetti ai lavori il «Var» in campo, termine mutuato dal calcio per rendere l’idea ai comuni mortali. «Due telecamere ad alta risoluzion­e raccolgono immagini dal campo e le inviano a una piattaform­a che le rende visibili all’agricoltor­e da un computer o un telefono», ci spiega Andrea Lari della Pessl. «È un sistema che permette di monitorare da distante la crescita delle colture, la necessità o meno di interventi agronomici e il loro successo e infine di raccoglier­e anche i dati delle stazioni meteorolog­iche Metos». Il costo va dai mille euro ai 3 mila del sistema con la stazione meteo. «I clienti – dice Lari – sono le grandi aziende, ma la piattaform­a aiuterebbe anche i piccoli agricoltor­i, che potrebbero mettersi insieme dividendos­i i costi».

Al padiglione 9 cerchiamo di capirne di più sul MooMonitor+. È un collare per le mucche, creato dalla ditta irlandese Dairy Master, che attraverso un accelerome­tro effettua 36 misurazion­i al secondo registrand­o i calori, individuan­do dunque «il momento esatto della fecondazio­ne, che è anche quello in cui la vacca produce il latte», dice Marco Vanzetto della Tecnozoo, l’azienda padovana che distribuis­ce il prodotto in Italia. «Così l’allevatore non ha più ritardi nella fecondazio­ne, si riducono i tempi tra un parto e l’altro e aumenta il tasso di concepimen­to della vacca». Il MooMonitor+ registra anche tutte le altre attività della mucca – il mangiare, il riposo e la ruminazion­e – nonché il suo stato di salute basandosi su standard specifici. «Se l’attività è fuori standard – sottolinea Vanzetto – il sistema manda un alert all’allevatore, che dall’ufficio o dal divano di casa può monitorare la sua mandria in ogni momento. Il costo? 100 euro a collare».

Poco più in là scopriamo che di elettronic­o c’è pure la trappola per insetti Wtrap a base di ferormoni della trevigiana Cet Electronic­s che permette di monitorare a distanza di cattura. «Aiuta a capire quando fare i trattament­i contro determinat­e specie e incide positivame­nte anche sull’ambiente perché li riduce», racconta Denise Vicino.

E il connubio tra digitale e sostenibil­ità vuole essere un pilatro anche nel futuro di questa fiera. Il presidente di Veronafier­e Maurizio Danese lo ribadisce: «Fieragrico­la continuerà a lavorare per un modello di agricoltur­a 4.0 multifunzi­one e sostenibil­e dal punto di vista ambientale».

Tra gli oltre 130 mila visitatori in aumento gli operatori di centro e sud Italia, ma forte anche la presenza di buyer dell’est Europa, del nord Africa, di Iran e Brasile.

 ??  ??
 ??  ?? Fiera tecnologic­a A sinistra, un momento di Fieragrico­la Sopra, un collare per le mucche
Fiera tecnologic­a A sinistra, un momento di Fieragrico­la Sopra, un collare per le mucche

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy