Corriere di Verona

Red Canzian: «A Sanremo canterò il mio passato, pericoli compresi»

Il musicista trevigiano sarà in gara con il brano «Ognuno ha il suo racconto» «Mi esibirò con Masini: i duetti devono essere fatti con persone che conosci Con Facchinett­i nessuno scontro: una canzone non rovinerà 44 anni di amicizia»

- Francesco Verni

Manca davvero poco. Martedì il trevigiano Red Canzian sarà in gara al 68 Festival di Sanremo con Ognuno ha il suo racconto, brano contenuto in «Testimone del tempo», in uscita il 16 febbraio.

Martedì sarà in gara sul palco di Sanremo, è preoccupat­o?

«Mi preoccupo per la tranquilli­tà con cui sto vivendo l’attesa... Non vado con velleità di gara, mi interessa solo fare bella figura. Non voglio vincere con i numeri, ma arrivando al cuore della gente con il pezzo che farà da apripista all’album».

Come raccontere­bbe il brano «Ognuno ha il suo racconto»?

«Il testo dice tutto. È la fotografia di chi sono, di quello che sono stato e di quello che ho vissuto, compreso gli scampati pericoli. Oggi sono sopravviss­uto e son qua, con più entusiasmo di prima e pronto a difendere l’unicità di ognuno di noi, perché non può esistere una storia uguale all’altra». Sanremo che cosa aggiunge al brano?

«Abbiamo aggiunto l’orchestra a un prezzo prettament­e rock. Inserisce quella voce armonica e sonora dell’orchestra

che non è indispensa­bile per il brano, ma lo rende molto bello». Ha già fatto le prove con l’orchestra di Sanremo?

«Sì, ho già provato con l’orchestra. Viene molto bene anche il duetto con Marco Masini».

Come mai ha scelto proprio lui per duettare nella quarta serata?

«Perché secondo me i duetti devono essere fatti con le persone che conosci e senti. Con gli amici con i quali puoi avere un interscamb­io culturale ed emozionale. Per me lui è un fratello e un grande musicista, abbiamo provato la canzone prima a casa sua e poi in studio, quando siamo arrivati a Sanremo era già perfetto. I duetti non si inventano, stare assieme sul palco è un momento di grande intimità, non puoi condivider­lo con persone a caso solo perché lo suggerisce la casa discografi­ca».

Sembra che di duetti di questa seconda tipologia ce ne siano anche a Sanremo… «Ho visto delle cose quantomeno improbabil­i». Ad anticipare l’album, il 9

febbraio edizione uscirà limitata un 45 con giri una in versione con orchestra del brano sanremese e, sul lato B, un secondo inedito. Come le è venuta in mente questa idea?

«L’idea è stata della casa discografi­ca. E ha riscontrat­o grande consenso da parte del pubblico. Sono 1000 copie numerate in vinile azzurro; la copertina è quella di un piccolo album, è un ritorno ai vecchi tempi quando i dischi erano fatti bene». Prima di salire sul palco ha qualche modo per concentrar­si, qualche rito scaramanti­co?

«Non credo nella fortuna perché non credo nella sfortuna. Per concentrar­mi non voglio gente intorno così posso fare in tranquilli­tà gli esercizi di respirazio­ne e i vocalizzi per scaldare la voce». Ma davvero non punta alla vittoria?

«Tutti quelli che vanno a Sanremo ci sperano, anche remotament­e. Ma il mio obiettivo è fare capire a chi non è fan dei Pooh che esisto anche come cantante, come interprete e autore. Ancora in troppi pensano che sia soltanto quello che ha suonato il basso nei Pooh». Ex Pooh contro ex Pooh… lei e Roby Facchinett­i vi siete parlati? «È una cosa che fa proprio ridere… figurarsi se ci scontriamo per una cosa così. Ci siamo visti e abbiamo deciso di mantenere la linea “non sarà una canzone a rovinare 44 anni di amicizia”».

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Rock e orchestra Red Canzian: il bassista dei Pooh ha intrapreso la carriera solista

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