Migrazione informatica in Intesa Sanpaolo «Aziende bloccate, situazione inaccettabile»
Ex Venete, Confindustria Vicenza contro i vertici del gruppo
(g.f.) I disagi operativi VICENZA conseguenti al passaggio dei sistemi dalle ex banche popolari a Intesa SanPaolo? «Del tutto fisiologici» aveva detto due giorni fa l’amministratore delegato, Carlo Messina, presentando i conti a Milano. Dunque «nessun contraccolpo reputazionale», tutto va bene. Nemmeno per idea, ha ribattuto però ieri il presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi, in una lettera con caratteristiche di urgenza indirizzata allo stesso Messina. Le nostre imprese vivono «situazioni in taluni casi drammatiche dovute all’inefficace passaggio delle posizioni creditizie prima nelle ex banche venete. Mi aspettavo che la migrazione, sicuramente complessa e delicata, andasse a positiva conclusione in tempi più rapidi». Dunque, se in gioco c’è la reputazione di Intesa nei confronti della clientela, la smentita che arriva da Vicenza ventiquattr’ore dopo le esternazioni del top manager è più che tagliente. L’elenco di criticità che Vescovi elenca, ed al quale il gruppo ha preferito per ora non replicare, è sostanzioso. «Troppe sono le aziende che, volendo darvi fiducia nel travagliato passaggio – insiste il leader confindustriale berico – si ritrovano oggi con mancate esecuzioni di pagamenti e bonifici, blocco di linee di fido per anticipi salvo buon fine derivanti dalle posizioni nelle ex Popolari e, addirittura, con una sorta di ultima beffa, anche con l’applicazione della commissione fidi proprio su queste linee bloccate». Evidentemente, se Vescovi tiene ad informarlo, Messina non deve essere poi a conoscenza che alcuni gestori provenienti dalle banche venete assorbite «non sono ancora in grado di utilizzare i sistemi informatici di Intesa Sanpaolo e quindi hanno tempi di risposta troppo lunghi, non compatibili con le esigenze di aziende innovative ed internazionalizzate che devono competere con i colossi europei e mondiali».