Slitta il filobus, bando da rifare
L’opera pronta un anno dopo: Provincia costretta a rivedere la gara per il servizio urbano
Il filobus slitta di almeno un anno (dal 2021 al 2022), e questo provoca problemi seri anche al bando di gara per l’affidamento del trasporto pubblico veronese, che è già stato pubblicato ma che dovrà adesso essere rifatto. Intanto su quel bando, varato dalla Provincia tra mille polemiche per la divisione in due lotti, potrebbe presto esserci anche il ricorso al Tar dell’Amt.
Il filobus slitta di (almeno) un anno, e questo provoca problemi seri anche al bando di gara per l’affidamento del trasporto pubblico veronese, che è già stato pubblicato ma che dovrà adesso essere rifatto.
Come vi abbiamo raccontato una settimana fa, la giunta comunale ha approvato la sua prima delibera in materia, sulla base del progetto predisposto da Amt.
Secondo quel progetto, la data fissata per l’avvio dei mille giorni di lavorazione effettiva, sulle nostre strade, è quella del primo settembre 2019, con ipotetico completamento dell’opera circa 3 anni dopo, nell’autunno del 2022.
L’Atv, peraltro, aveva fatto sapere all’Amministrazione Provinciale, poche settimane fa, che il filobus sarebbe stato pronto entro il 2021.
E la Provincia, dopo le infinite polemiche delle scorse settimane sulla gara a lotto unico o a due lotti, aveva preparato e pubblicato il bando di gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale sulla base di quell’informazione.
Per la precisione, il bando spiega che «i servizi richiesti non comprendono la filovia urbana in corso di realizzazione da parte del Comune di Verona attraverso la società Amt Spa, la cui entrata in funzione è al momento prevista entro il 2021».
L’entrata in funzione del filobus cambierà peraltro tutto il resto del sistema, visto che molti autobus saranno sostituiti dal nuovo mezzo. E la gara, ovviamente, ne tiene conto, spiegando che «i valori economici sono stati calcolati ipotizzando che il primo giorno di esercizio della filovia urbana sia il 2.1.2022» e precisando che «la stima dei servizi richiesti, in termini di chilometri da percorrere in un anno, fino alla data di entrata in funzione della filovia urbana è pari indicativamente a 8.700.000» mentre dopo l’entrata in funzione della filovia si scenderà a 6.460.000.
Una differenza netta. E poiché la scadenza della gara è vicinissima (le offerte vanno presentate entro il mezzogiorno del 30 marzo) è probabile che molte proposte di Aziende interessate siano già pronte, o quasi. Ma andranno rifatte anch’esse.
Tornano alle polemiche delle scorse settimane sul lotto unico o sui due lotti in cui suddividere il servizio, intanto, Amt avrebbe deciso di ricorrere al Tar contro la decisione dell’Authority nazionale per la Regolazione dei Trasporti (Art) che aveva dato ragione alla tesi dei tecnici provinciali, secondo i quali i lotti dovevano essere appunto due e non uno solo. Ricorso già annunciato da Atv. In particolare, secondo l’Authority l’istruttoria condotta dai palazzi scaligeri «ha riguardato opportunamente sia le caratteristiche della domanda di spostamenti, sia le caratteristiche di offerta del territorio di riferimento» e quindi «il bando che prevede l’articolazione in due diversi lotti non richiede di essere modificato sul punto». Il presidente della Provincia Antonio Pastorello e il consigliere con delega ai Trasporti Matteo Pressi avevano ricordato come il consiglio provinciale avesse chiesto un parere all’Authority sulla possibilità di effettuare la gara a lotto unico, come sollecitato da più parti: tutti i partiti politici ed i sindacati si erano infatti detti favorevoli a mantenere unito il servizio in città e nel resto della provincia.