La montagna fa eccezione Quattro comuni fermano le lezioni

Mobilitazione anche in provincia. Prima imbiancata a Venezia

Le prove generali sono state fatte nella giornata di martedì. Con la neve, assolutamente inaspettata, sul lago, da Garda fino a Malcesine. Pochi centimetri, ma tutti gelati: piccoli cristalli di ghiaccio che attaccano subito. I meteorologi lo chiamano «effetto lago», perché è tipico della regione dei grandi laghi americani, ma succede (raramente) anche in riva al mare, come a Venezia nella giornata di ieri, con tanto di piazza San Marco ricoperta da una coltre bianca. Fatto sta che per un episodio difficile da prevedere, in una zona dove la viabilità è sempre delicata, sono dovuti uscire gli spartineve. «Non ci sono stati disagi particolari fa sapere Carlo Poli, tecnico della Provincia - questo ci fa ben sperare anche per le prossime ore». Fuori dal capoluogo, il piano neve prevede la suddivisione del territorio in otto zone, quattro a nord, in area collinare e montana, e quattro a sud. Per ognuna, sono attivi cinque mezzi, tutti di ditte private chiamate all’occasione, che si affiancheranno a quelli dei Comuni che ne hanno a disposizione. Tra questi ci sono quelli dell’Alta Lessinia, come Bosco Chiesanuova. Il sindaco, Claudio Melotti emette un giudizio inappellabile: «Non ci penso nemmeno a chiudere le scuole. Facessimo così i nostri bambini e i nostri ragazzi starebbero a casa un mese l’anno: siamo attrezzati per questo genere di eventi. Ci sarà naturalmente molta attenzione». Ma ci sono anche le eccezioni: saranno chiuse oggi le scuole elementari di Selva di Progno. Due giorni di sto per la scuola media di Cerro Veronese (dove i tecnici devono effettuare la manutenzione della caldaia), per tutte le scuole di Colognola ai Colli per e per la materna e le elementari di Velo Veronese. Il presidente della Provincia, Antonio Pastorello è ottimista sull’intervento nelle strade: monitorati 1.400 chilometri: «Siamo attrezzati per l’evento».