Corriere di Verona

«Non siamo stati il vero Chievo, ne usciremo insieme»

Radovanovi­c e la classifica che si fa preoccupan­te: «Sassuolo e derby, le partite più importanti»

- M.S.

«Guardo solo a Sassuolo e derby con l’Hellas: le partite più importanti della stagione». Accorcia lo sguardo, Ivan Radovanovi­c. Anche perché, a spingersi più in là, gli scontri diretti del Chievo, al netto della Spal il 18 aprile, sono nel trittico finale, Crotone, Bologna, Benevento: «E mi auguro che non arriveremo a deciderci la salvezza in quelle ultime tre gare».

Del calendario, qui, s’era parlato ieri. Dodici match. A marzo Sassuolo, Hellas, Milan e Samp, ad aprile Napoli, Toro, Spal, Inter, Roma, a maggio Crotone, Bologna, Benevento. Pensiero comune: il Chievo, 25 punti, +5 sulla zona rossa, deve grattare ora i suoi gettoni d’oro. Dietro quel pensiero ci va anche Radovanovi­c, regia del gioco, 29enne serbo, 155 presenze col Chievo fra 2013 e oggi. Lui ch’è fiducioso ma anche realista: «L’allarme, ora, è cominciato a suonare».

Quindici punti tra fine agosto e ottobre, la miseria di dieci fra novembre e oggi. Non fa drammi, Radovanovi­c: «La classifica rimane buona». Però dice chiaro: «Essere compatti, corti, vincere tutti i contrasti in mezzo al campo: è il nostro dna e nelle ultime partite è mancato». Manca pure la vecchia tenuta stagna difensiva, -43 gol subìti, sest’ultimo trend di A. «Ci siamo sempre difesi bene, sì, un meccanismo che parte dagli attaccanti, un valore che ci serve». Col Sassuolo, domenica, è allora una prova, decisiva, che suggerisce a Radovanovi­c di ricordare: «Qui, al Chievo, ho imparato che la salvezza la si prende negli scontri diretti: lì siamo sempre stati forti, soprattutt­o fuori casa». Morale? «Ci siamo complicati la vita da soli. Ma abbiamo sempre lottato alla pari con tutti, per me il Chievo è tra le prime dieci squadre di A, se ritroviamo quello spirito non ci saranno problemi».

Spirito. Ma anche interpreti. Perché Radovanovi­c è stato fin qui l’unico trave di un centrocamp­o che ha convissuto fino all’altro ieri con l’assenza di Castro e alcuni acciacchi di Hetemaj. «Con Hete e Castro ci s’intende con lo sguardo, chiaro, anche quello magari ha influito sui risultati. Ma non parlo degli infortunat­i. Siamo un gruppo unito e ne usciremo insieme».

Qui ho imparato che la salvezza si conquista negli scontri diretti

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy