Il Qs ranking declassa Verona Giù di una fascia
Dopo tanti anni di soddisfazioni da graduatorie e classifiche, arriva per l’università di Verona il primo colpo da incassare: il ranking Qs, in assoluto quello che comprende il maggior numero di istituzioni al mondo (recensiti migliaia di atenei nei cinque continenti) la «declassa», seppur di poco. Dal 2014, infatti, anno del suo ingresso, Verona era posizionata nella fascia tra il posto numero 1.700 e il 1.800 (dopo una certa posizione, si va di cento in cento) dalla fascia tra il posto numero 1.800 e il 2.000. Insomma, uno scalino più in giù. Le motivazioni? Non sono state rese note. Al momento non le conosce nemmeno il rettore Nicola Sartor: «Aspettiamo la consegna del report completo», fa sapere. Nella descrizione che ne fa il portale che raccoglie i punteggi, si descrive quella veronese come «una giovane università specializzata nella ricerca, situata in una città nota per i suoi alti standard di vita e il suo contesto “idilliaco”». Colore a parte, si ricordano anche le performance degli ex studenti sul mercato del lavoro: l’82% dei laurati trovano un lavoro entro un anno. Apprezzata anche l’offerta formativa in inglese, con i sei corsi di laurea che si tengono esclusivamente nella lingua d’Albione. Il ranking Qs aveva riservato delle sorprese per alcune università italiane, tra cui La Sapienza di Roma, prima al mondo per gli studi di antichistica. Ma nelle scienze umanistiche, si sono distinti anche Tor Vergata e Pisa. La Boccioni, è al decimo posto per la specializzazione in Business e Management.