Clima da bagarre al Bentegodi con la linea rossa che si avvicina Maran ha un «Giak» come jolly
Il rientro di Giak Giaccherini partirà dalla panchina, pronto a dare il cambio in corsa a un febbricitante Birsa
Piegando il Bologna, la Spal ha alzato ieri la temperatura di un Chievo-Sassuolo ch’è già di per sé bollente. Classifica alle ore 15 di oggi: Chievo 25, Spal e Sassuolo 23, Crotone 21, Hellas 19, Benevento 10. Quando Guida fischierà l’inizio, qui a Verona, il Chievo dovrà difendere quel poco di margine di cui ancora gode rispetto alla zona rossa, provando a prendersi quella che sarebbe appena la seconda vittoria nelle ultime 13 partite e sperando, nella propria ottica, che dalla Torino granata, dove scende in campo il Crotone, e da Benevento, dove gioca l’Hellas, arrivino risultati favorevoli. Perché il clima, ora, è quello lì. Da lotta-salvezza piena. Un occhio al Bentegodi, un altro a ciò che accade altrove.
Al Bentegodi, due settimane fa, succedeva che il Chievo, superando il Cagliari, tornava a vincere dopo quasi tre mesi. Una liberazione. Un’emozione interrotta da quel ko di Firenze – domenica scorsa – che ripropone adesso le possibili paure di prima. Un successo, due pareggi, nove sconfitte, è questo il Chievo se partiamo da dicembre e arriviamo a oggi. Un Chievo ch’è ancora nel tunnel. Un Chievo ch’è ancora pieno di cerotti.
Il match odierno sarà già complicato dall’atteggiamento del Sassuolo, che Beppe Iachini, ex volto caro all’album di famiglia clivense, potrebbe abbottonare secondo il dettame del 3-5-2: spazi chiusi, contropiede se si riesce, tentare il blitz sapendo che anche un pareggio non sarebbe roba da buttare via. E a complicare ulteriormente il pomeriggio gialloblù sarà la consueta condizione fisica di alcuni primi attori. Cominciamo dall’attacco. Reparto che quanto a gol è aggrappato a Inglese. Il centravanti e bomber di casa è lontano dal 100 per cento, s’è allenato prevalentemente a parte per la botta al ginocchio rimediata a Firenze, potrebbe partire dal 1’ ma di certo non sarà nel massimo spolvero. Vicino a lui, o Pucciarelli o Meggiorini, il partner più rodato ma che deve ritrovare la piena condizione. Dietro le punte, Birsa è stato debilitato dalla febbre e il rientrante Giaccherini, out a Firenze, potrebbe essere dargli il cambio in corsa, mossa decisiva con il Cagliari. È positivo, certo, che a centrocampo Castro abbia un’altra settimana di lavoro in più sulle gambe. Ma è anche vero che la difesa, dal canto suo, sconta i suoi problemi: Cacciatore dovrebbe sedere in panchina per l’acciacco muscolare accusato nei giorni scorsi, idem Gamberini, al loro posto in fascia destra e in mezzo, Tomovic e Dainelli.
Reduce da otto gare senza vittoria, il Sassuolo, invece, viene qui senza Berardi e col peggior attacco di A, solo 15 gol fatti, la consapevolezza che là davanti manca il pane del cinismo. Lacuna per cui il Chievo può sentirsi apparentato. Un Chievo che oggi capirà meglio il destino del proprio finale di stagione. In una partita, delicatissima, che deciderà anche l’umore con cui il club della Diga arriverà al derby con l’Hellas di sabato prossimo.