Corriere di Verona

Arena: la squadra di Sboarina «Ruoli giusti, profili elevati»

Entrano De Cesaris, Mazzi e Giacchieri. Per Tartarotti e Gasdia stipendi ridotti

- Lillo Aldegheri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Eccoli finalmente tutti assieme, i nuovi vertici della fondazione Arena. Il sindaco Federico Sboarina riunisce il Consiglio d’Indirizzo e ottiene la ratifica alla nomina di Marilisa Allegrini. Poi, assieme ai consiglier­i e alla sovrintend­ente Gasdia, presenta le nuove «figure apicali, tutte di fama internazio­nale» a partire da Gianfranco De Cesaris.

Adesso ci sono davvero tutti. Superati gli ultimi problemi (far quadrare i conti col Piano di rilancio, suddivider­e i poteri reali, decidere il futuro di Arena Extra) eccoli finalmente tutti assieme, i nuovi vertici della Fondazione lirica. Il sindaco Federico Sboarina riunisce il Consiglio d’Indirizzo e ottiene la ratifica unanime per la nomina di Marilisa Allegrini al posto del dimissiona­rio Michele Bauli. Poi, assieme ai consiglier­i e alla sovrintend­ente, presenta le nuove «figure apicali, tutte di fama internazio­nale». Si parte da Gianfranco De Cesaris «formalment­e direttore operativo – spiega il sindaco – ma in pratica direttore generale, con amplissime deleghe gestionali: un manager – aggiunge il sindaco – che ha guidato aziende con bilanci…billionari, e chissà – sorride – che ci si arrivi anche qui…». Accanto a De Cesaris è seduta Francesca Tartarotti. Fino a ieri, il direttore operativo era lei. E Sboarina la ringrazia «per aver dato la disponibil­ità a far parte con entusiasmo di questa squadra, rinunciand­o al ruolo precedente per continuare come responsabi­le dei rapporti sindacali e prossimame­nte dell’ufficio affari legali, e riducendos­i anche lo stipendio, così come aveva già fatto la sovrintend­ente Cecilia Gasdia». Le cifre saranno rese note nei prossimi giorni ma si parla di uno stipendio che da 120 mila euro l’anno scenderebb­e poco sotto i 100 mila, mentre per la sovrintend­ente si partirebbe dai 180 mila euro di Giuliano Polo con un «taglio» simile a quello di Tartarotti. Accanto ai due «big» amministra­tivi, ecco una vecchia conoscenza. Renzo Giacchieri, in passato due volte sovrintend­ente, «richiamato in servizio» quale consulente artistico di lusso della sovrintend­ente ma anche perché, spiega sorridendo Sboarina, «conosce tutti nei corridoi del ministero, e non solo…». E De Cesaris chiosa: «E in più sa leggere uno spartito…».

Sboarina De Cesaris, di fatto, sarà un direttore generale con ampie deleghe

Mazzi

Sbagliato, per il rock, avere per anni solo artisti italiani

Ancora Sboarina aggiunge che «come vedete, ognuno ha il ruolo più adatto a lui, e non c’è il casino tante volte visto anche qui». Riprendono le presentazi­oni, e tocca a Gian Marco Mazzi. Il sindaco spiega che «Arena Extra cambierà nome, non sarà più guidata da un amministra­tore unico bensì da un cda, di cui faranno parte Gasdia e De Cesaris, con Mazzi amministra­tore delegato». Si era parlato di eliminare la società, spiega il sindaco, che però «non può essere sciolta, per la multa di 800 mila euro da pagare per evasione dell’Iva: tutti gli utili – sottolinea – saranno però versati alla Fondazione, mentre finora ogni anno un milione andava a essa e il resto finiva nelle casse del Comune». Mazzi sottolinea che avrà l’ufficio, su sua richiesta, «in via Roma 7d (la sede di Fondazione, mentre finora Arena Extra aveva un ufficio in Comune, ndr) perché la lirica è il core business, anche se io spero di trasformar­e la società, che finora si limitava in pratica ad… allocare l’Arena agli impresari, in una società di produzione. È stato sbagliato – aggiunge – avere per anni solo artisti italiani, tanto che diversi organizzat­ori internazio­nali mi chiedono se si fanno ancora concerti rock in Arena…». Le presentazi­oni sono finite. Dall’esterno, in tempo reale, arrivano però le prime critiche. Michele Bertucco tuona che «a otto mesi dalle elezioni, dopo varie false partenze, si presentano i nuovi vertici, privi di un programma di rilancio ma avendo già ipotecato per i propri stipendi una parte dei 10 milioni arrivati con la Bray. Non credo che i 20 mila euro di taglio allo stipendio della Tartarotti e gli altri 20 mila di autoriduzi­one da parte del sovrintend­ente saranno sufficient­i a ricompensa­re i servizi del nuovo direttore De Cesaris. E a quale titolo e con quale compenso – chiede Bertucco -Mazzi ha operato finora? Chissà come Sboarina spiegherà queste scelte ai sindacati». Se ne riparlerà. Anche in consiglio comunale.

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Il nuovo CdI Da sinistra, Piva, Riello, Sboarina,, la sovrintend­ente Gasdia, Allegrini e Maestrelli

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