Corriere di Verona

Quei 33 mila che votano all’estero: «Tutto regolare»

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Loro, hanno già votato, da lontano, e per corrispond­enza. Sono gli italiani che in Italia non ci abitano più. I veronesi, iscritti alla speciale anagrafe dei residenti all’estero (Aire) sono oltre 33 mila. «Operazioni di voto regolari», assicurano alcuni di loro.

Loro, hanno già votato, da lontano. Sono gli italiani che in Italia non ci abitano più. I veronesi, iscritti alla speciale anagrafe dei residenti all’estero (Aire) sono oltre 33 mila, praticamen­te il 5 per cento degli elettori dell’intera provincia. Avrebbero la possibilit­à di votare in Italia, ma per praticità la stragrande maggioranz­a opta per il voto per corrispond­enza e contribuir­à quindi ad eleggere i deputati e senatori candidati nelle circoscriz­ioni estere.

Dall’Oceania al Nord America, passando per l’Europa, le operazioni di voto paiono essersi svolte senza alcun problema. Ma anche a migliaia di chilometri dall’Italia, la campagna elettorale è stata intensa. «Qui in Australia eleggiamo un deputato e un senatore, e sono quattro elezioni che lo stesso partito fa il pieno racconta Michele Grigoletti da Sydney - La sua pubblicità elettorale è arrivata lo stesso giorno delle schede elettorali. Niente di illegale ma eticamente sbagliato, secondo me. E poi hanno messo in piedi un call center, per chiamare gli elettori ad uno ad uno».

«Ho ricevuto la scheda venerdì 16 febbraio e ho votato subito - dice Filippo Furri, da Parigi - Va tenuto presente però che tra gli italiani parecchi non sono iscritti all’Aire. E, come capita sempre sotto elezioni, si attivano all’ultimo per iscriversi, o chiedere di votare , o provare a tornare. E spesso non ci riescono».

«Tutto ha funzionato regolarmen­te - aggiunge Michele Pedrazzi, da Berlino - ma in generale, il sistema voto all’estero, con il sistema elettorale diverso da quello italiano, con questi candidati che a cercarli su google quasi non esce nulla, è un mondo un po’ strano e piuttosto anacronist­ico. Preferirei sempliceme­nte votare per i politici locali tedeschi, ma ancora non posso. Per cui mi tocca mandare questo voto un po’ di serie b in un paese in cui non abito più». «Ho ricevuto la scheda con largo anticipo, il consolato qui funziona molto bene - è la testimonia­nza di Francesco Baldo da San Francisco - Da iscritto all’Aire, mi è arrivata anche un po’ di propaganda elettorale, che onestament­e fa un po’ ridere».

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