Sciopero Mediaworld, in metà aderiscono Euronics: mobilità per 14 lavoratori
I sindacati: «Segnale forte». Crisi per l’altra catena a Castel d’Azzano
Almeno la metà dei dipendenti veronesi di Mediaworld, la catena di negozi specializzati in elettronica di consumo, ieri ha incrociato le braccia. Lo sciopero, indetto a livello nazionale da tutte le sigle sindacali, era stato proclamato per protestare contro la chiusura dei punti vendita di Milano Stazione Centrale e di Grosseto con relativo avvio della procedura di mobilità collettiva per 150 dipendenti. Nessuno dei punti vendita veronesi della catena, ieri, ha abbassato le serrande, ma secondo le stime dei sindacati il personale nei negozi era ridotto di almeno la metà. «L’adesione allo sciopero – conferma Graziella Belligoli di Filcams Cgil Verona – è stata superiore al 50% dei lavoratori e questo è un segnale forte che viene inviato all’azienda. Perché la protesta non è solo contro la chiusura dei punti vendita, ma riguarda anche le condizioni di lavoro dei dipendenti. Infatti, dal salario saranno tolte le maggiorazioni domenicali e le rotazioni dei festivi sono sempre più complicate, ma soprattutto, l’azienda non vuole confrontarsi sulle reali condizioni finanziarie della società. Questo ci fa temere per futuri possibili nuovi tagli e chiusure di negozi». Mediaworld, infatti, opera in un segmento di mercato che sta scontando la concorrenza feroce da parte dei colossi dell’e-commerce. Le catene di elettronica sono chiamate a fare i conti con margini sempre più ridotti, un cambiamento nelle modalità di acquisto da parte dei clienti e un mercato che, almeno a livello italiano, da qualche tempo ha cessato di crescere. Non a caso tutti i protagonisti del settore stanno rivedendo le proprie strategie con l’obiettivo di diminuire i costi di gestione. Il timore delle organizzazioni sindacali è che questa difficoltà si traduca in chiusura di negozi e nuovi licenziamenti. Il negozio Trony di via Cappello, ad esempio, ha già chiuso con la messa in mobilità di tutti e 35 i lavoratori, ma altri tagli sono in arrivo nel settore. «Purtroppo – sottolinea Belligoli – siamo in attesa dell’avvio della procedura per i 14 dipendenti del centro logistico Euronics di Castel d’Azzano. La comunicazione da parte dell’azienda potrebbe arrivare già nei prossimi giorni». Uno scenario che si sta ripetendo un po’ in tutto il Veneto.
Belligoli Astensione programmata anche per le condizioni di lavoro