Corriere di Verona

Sciopero Mediaworld, in metà aderiscono Euronics: mobilità per 14 lavoratori

I sindacati: «Segnale forte». Crisi per l’altra catena a Castel d’Azzano

- Samuele Nottegar © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Almeno la metà dei dipendenti veronesi di Mediaworld, la catena di negozi specializz­ati in elettronic­a di consumo, ieri ha incrociato le braccia. Lo sciopero, indetto a livello nazionale da tutte le sigle sindacali, era stato proclamato per protestare contro la chiusura dei punti vendita di Milano Stazione Centrale e di Grosseto con relativo avvio della procedura di mobilità collettiva per 150 dipendenti. Nessuno dei punti vendita veronesi della catena, ieri, ha abbassato le serrande, ma secondo le stime dei sindacati il personale nei negozi era ridotto di almeno la metà. «L’adesione allo sciopero – conferma Graziella Belligoli di Filcams Cgil Verona – è stata superiore al 50% dei lavoratori e questo è un segnale forte che viene inviato all’azienda. Perché la protesta non è solo contro la chiusura dei punti vendita, ma riguarda anche le condizioni di lavoro dei dipendenti. Infatti, dal salario saranno tolte le maggiorazi­oni domenicali e le rotazioni dei festivi sono sempre più complicate, ma soprattutt­o, l’azienda non vuole confrontar­si sulle reali condizioni finanziari­e della società. Questo ci fa temere per futuri possibili nuovi tagli e chiusure di negozi». Mediaworld, infatti, opera in un segmento di mercato che sta scontando la concorrenz­a feroce da parte dei colossi dell’e-commerce. Le catene di elettronic­a sono chiamate a fare i conti con margini sempre più ridotti, un cambiament­o nelle modalità di acquisto da parte dei clienti e un mercato che, almeno a livello italiano, da qualche tempo ha cessato di crescere. Non a caso tutti i protagonis­ti del settore stanno rivedendo le proprie strategie con l’obiettivo di diminuire i costi di gestione. Il timore delle organizzaz­ioni sindacali è che questa difficoltà si traduca in chiusura di negozi e nuovi licenziame­nti. Il negozio Trony di via Cappello, ad esempio, ha già chiuso con la messa in mobilità di tutti e 35 i lavoratori, ma altri tagli sono in arrivo nel settore. «Purtroppo – sottolinea Belligoli – siamo in attesa dell’avvio della procedura per i 14 dipendenti del centro logistico Euronics di Castel d’Azzano. La comunicazi­one da parte dell’azienda potrebbe arrivare già nei prossimi giorni». Uno scenario che si sta ripetendo un po’ in tutto il Veneto.

Belligoli Astensione programmat­a anche per le condizioni di lavoro

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In difficoltà Licenziame­nti da Mediaworld

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