Sette leghisti a Roma La dem Rotta passa in Toscana
Sfide senza storia all’uninominale per il centrodestra Bonfrisco passa in Lazio, Tacconi rieletto in Svizzera
Sei collegi sul sei al centrodestra, ancora VERONA dubbi sul proporzionale: quattro certi e quattro in bilico. Tra i parlamentari veronesi il partito più rappresentato sarà la Lega, con 7 eletti tra Camera e Senato.
Tutto come previsto nei risultati, forse non nelle dimensioni. Il centrodestra fa man bassa dei collegi uninominali a Verona e provincia, come i sondaggi avevano previsto. Sei su sei, tra Camera e Senato, con distacchi importanti rispetto ai secondi classificati, i Cinque Stelle in cinque casi, il centrosinistra a Verona città. Nel collegio di Legnago, alla Camera, il 56,71 per cento che è valso l’elezione a un candidato paracadutato da Padova, Piergiorgio Cortelazzo di Forza Italia, è la percentuale più alta per la coalizione di centrodestra in tutto il Veneto. Sempre alla Camera, vengono eletti con la maggioranza assoluta dei voti il leghista Paolo Paternoster (San Bonifacio e Lessinia) e il forzista Davide Bendinelli (Villafranca e ovest veronese). Deve penare appena di più il leghista Comencini a Verona città: il suo 40 per cento vale comunque 15 punti in più del bottino di Alessia Rotta, candidata del Pd. Al Senato, riconfermati senza patemi i due senatori uscenti, il leghista Paolo Tosato (collegio di Verona) e Stefano Bertacco di Fratelli d’Italia (collegio di Villafranca), 46 per cento il primo, 54 per cento il secondo.
Sorprese relative anche nel voto di lista. La Lega primo partito ovunque, con le percentuali più basse nel Comune di Verona, dove con il 23 per cento è tallonata dai Cinque Stelle al 22,5. Mentre il Pd, con un 20 per cento, riesce a fare un po’ meglio del dato nazionale: a Verona, di solito, accade sempre il contrario. In provincia, il voto alla Lega si dilata e sfonda il tetto del 40 per cento in diversi comuni della Bassa, addirittura quello del 50 per cento nel caso di Concamarise, dove era candidato il sindaco Cristiano Zuliani, eletto al Senato. Fuori dalle mura di Verona, le percentuali del Movimento Cinque Stelle si ingrossano nel collegio di Villafranca, fino a superare il 30 per cento a Buttapietra, mentre quelle del Pd sono stabilmente sotto il 15 per cento. Forza Italia oscilla tra il 10 e il 12 per cento, Fratelli d’Italia tra il 4 e il 5. Quanto a Noi con l’Italia, l’«effetto Tosi» si sente un po’ solo nel Comune di Verona, dove tocca il 3 per cento, mentre altrove raggiunge a stento il 2. Grazie al traino di Bersani, Liberi e Uguali passa il 4 per cento a Verona città, dove va bene (rispetto al dato nazionale) anche il Popolo della Famiglia, con il 2,5 per cento.
Viste queste premesse, è inevitabile che la Lega faccia il pieno di eletti al proporzionale. In totale, saranno ben sette i parlamentari veronesi del Carroccio di questa legislatura: oltre a Comencini, Paternoster e Tosato eletti all’uninominale, oltre al già citato Zuliani al proporzionale al Senato, vengono eletti alla Camera - sempre al proporzionale - anche il vicesindaco di Verona Lorenzo Fontana, l’assessore di Valeggio Vania Valbusa e il sindaco di Roncà Roberto Turri. Per quanto riguarda gli altri, il quadro non è ancora del tutto chiaro, anche se l’osservatorio elettorale del consiglio regionale del Veneto ha diffuso una sua stima di massima. L’attribuzione finale dei seggi dipende dal complesso meccanismo di attribuzione dei resti (il cosiddetto «effetto flipper»). Le certezze per i veronesi sono le riconferme, alla Camera, per Francesca Businarolo del Movimento Cinque Stelle e Gianni Dal Moro del Partito democratico, e l’elezione al Senato dell’imprenditore Massimo Ferro di Forza Italia e di Vicenzo D’Arienzo del Pd . Alla finestra per un posto di deputato rimangono, per adesso, Mattia Fantinati dei Cinque Stelle, Marco Marin di Forza Italia (che tuttavia è di Padova), Ciro Maschio di Fratelli d’Italia, mentre è particolarmente complicata per Diego Zardini del Pd. Dopo ore di ansia, Alessia Rotta, deputata uscente del Pd e renziana di ferro, ha avuto conferma della rielezione nel collegio di SienaGrosseto-Arezzo dove correva al proporzionale come seconda in lista. Ce l’ha fatta la veronese Cinzia Bonfrisco, candidata dalla Lega all’uninominale al Senato nel collegio di Pesaro, sconfitta di misura dalla candidata di M5S, ma passata in Lazio al proporzionale. Un altro veronese ma emigrato in Svizzera, Alessio Tacconi, dovrebbe essere stato eletto nel collegio Europa della ripartizione estero con il Pd (cinque anni fa, era stato eletto con i Cinque Stelle).