Lite col docente E il video finisce su Instagram
Polemiche dopo il video VERONA pubblicato come Instagram story sul profilo di una ragazza dell’Istituto Sanmicheli che ha un pesante alterco con un docente. Saranno gli accertamenti a chiarire i fatti.
«Casi del genere ci imbarazzano, VERONA ma l’attenzione è altissima e ci saranno conseguenze per i responsabili».
Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Stefano Quaglia, promette la mano dura. Del resto, quel video che nelle intenzioni dell’autore avrebbe probabilmente dovuto rimanere riservato, ha varcato i confini della cerchia di amici e conoscenti. «Nell’era della comunicazione non esistono più periferie, i fatti emergono. Dobbiamo analizzarli con attenzione e intervenire» prosegue Quaglia.
Meglio chiarirlo subito, niente allarmismi o moralismi dal sapore nostalgico («ai miei tempi...»). Ma qualcosa, nella scuola sta cambiando e sembra sempre più labile il confine tra studenti e professori basato sul rispetto dei ruoli. Proprio come dimostra il video pubblicato come Instagram story sul profilo di una ragazza dell’Istituto Sanmicheli. Saranno gli accertamenti a chiarire se sia stata la giovane a riprendere il tutto e a pubblicarlo o se qualcuno abbia utilizzato il suo account per lanciare il breve filmato. La scena avviene durante una lezione. Una giovane di origine straniera è in piedi di fronte alla cattedra e urla contro il professore: «È scemo».
Poi sbatte un plico fogli sulla cattedra, a quel punto il docente si alza e lei minaccia: «La prossima volta...». Stacco: la giovane prosegue con la sua invettiva: «Cos’ hai detto a me?». L’audio è disturbato ma sembrerebbe che la ragazza accusi il professore di averle rivolto un insulto a sfondo razziale. Un altro stacco e si vede la studentessa con l’indice puntato contro il professore: «Tu prova a toccarmi e io ti do uno schiaffo».
E poi alza una sedia. La preside dell’istituto Mariapaola Ceccato, ricordando che vi sono minori coinvolti, garantisce che «la scuola si sta occupando del caso». Difficile, basandosi esclusivamente sul filmato, capire cosa abbia scatenato un comportamento del genere. Ma l’ipotesi di un insulto razzista da parte del docente viene smentita categoricamente dall’Ufficio scolastico provinciale. Sembra invece che si sia trattato di una provocazione studiata ad arte. «La rete amplifica queste azioni che altrimenti resterebbero isolate - riflette Giuliana Guadagnini, responsabile del Punto provinciale di ascolto per il disagio scolastico -. Attraverso like e commenti si cerca approvazione da parte dei coetanei. Purtroppo però questi ragazzi non hanno la consapevolezza delle conseguenze delle loro azioni».