Campioni di robot Cercano sponsor per andare a Detroit
Exploit del liceo alla gara nazionale. Sponsor cercasi per la trasferta a Detroit
Un sistema di recupero VERONA dell’acqua piovana: dai tetti, attraverso le grondaie, per arrivare a delle cisterne, che a loro volta alimentano degli irrigatori. Un’idea che è diventata prima un disegno, per poi essere assemblate con dei mattoncini Lego. Per la precisione, con il set Mindstorm, quelli provvisti di motori e giunture per il movimento. Una squadra di dieci ragazzi del liceo delle scienze applicate Don Bosco ha vinto il campionato italiano di First Lego League, trionfando su 150 avversari alla finale di Rovereto.
Un posizionamento che darà loro diritto a rappresentare l’Italia alla gran finale a livello mondiale che si terrà a Detroit, Stati Uniti dal 25 al 28 aprile. Soldi permettendo. Già, perché per quanto partecipato (sono migliaia le squadre a livello mondiale a prendevi parte), la Lego League non regala nulla nemmeno ai vincitori. Che prima si sono dovuti comprare (come tutti) i mattoncini, poi si sono pagati la trasferta. Fino a Rovereto si fa tutto con una macchinata, ma per Detroit? Ecco perché ora la squadra veronese , battezzata «Idb Tech-NoLogic», cerca urgentemente uno sponsor. «Rischiamo di non avere le risorse per partecipare, soprattutto per quanto riguarda il biglietto aereo spiega Luca Zanotti, l’insegnante che ha seguito il progetto - se qualcuno vuole aiutarci gli saremo grati».
Ogni anni la First Lego League (First indica la classe d’età, fino ai 16 anni) propone un argomento per il progetto: quest’anno era «HydroDynamics», ossi l’idrodinamica.
L’idea della squadra veronese? «Il 70% dell’acqua potabile mondiale viene utilizzata per irrigare - hanno spiegato nella presentazione del progetto - una parte è impiegata nell’agricoltura, mentre il resto è adoperata nell’irrigazione di parchi e aree verdi. Quest’acqua proviene principalmente dall’acquedotto pubblico o da pozzi. Per ridurre lo spreco abbiamo pensato di sfruttare l’acqua piovana, che normalmente finirebbe nelle fognature. Una volta raccolta, quando possibile, viene stoccata in enormi cisterne poste sui tetti o nei giardini delle abitazioni». Un’operazione non comune, perché una grande cisterna difficilmente viene posta nelle aree pubbliche. Di qui il suggerimento: «Occorre trovare un posto comodo per immagazzinarla, che sia economico, compatto, facile da applicare. Inoltre deve essere il più vicino possibile a dove si necessita acqua, per risparmiare sulle tubature e ridurre la necessità di manutenzione. Tutte le strutture cave che si possono trovare in città potrebbero fungere da cisterne e fornire acqua per irrigare i parchi pubblici».
L’anno precedente il tema è stato «Animal Allies», ossia, alleati degli animali. Gli studenti del Don Bosco riuscirono anche allora a qualificarsi per la finale, che si tenne in una città decisamente più a portata di mano: Bath, Inghilterra. Il loro progetto consisteva in un sistema per il salvataggio delle balene. Alla finale italiana si sono posizionate bene altre tre squadre venete: seconda una scuola di Mogliano, sesto il Brocchi di Bassano
Il professore
Ci siamo comprati tutto, inclusi i pezzi Lego necessari, ora per la trasferta a Detroit chiediamo un aiuto