Maria Vittoria Alfonsi Caruso una vita per la moda
Una carriera nel giornalismo di moda, iniziata nel 1950, con grandi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Un impegno che ha meritato un attestato di ringraziamento da parte della città per la lunga e preziosa attività che conta pubblicazioni di libri , collaborazioni a riviste di settore e quotidiani. Attestato che è stato consegnato ieri, in sala Arazzi, a Maria Vittoria Alfonsi Caruso, nel corso di una serata presentata e condotta dall’assessore alle Pari Opportunità Francesca Briani.
La manifestazione rientrava nel programma di iniziative dedicate a «Conciliazione, diritti, creatività» nell’ambito di «Ottomarzo femminile plurale», con un fitto calendario di appuntamenti fino al 22 aprile, organizzato dal Comune in collaborazione con numerose associazioni cittadine. Prima di dar voce a Maria Vittoria Alfonsi, un momento musicale con il coro La Tavola Armonica che ha interpretato composizioni tutte al femminile, non dimenticando di tracciare i ritratti delle loro autrici. Nata a Brescia, veronese d’adozione fin da quando, in tempo di guerra, con la famiglia si è trasferita nella nostra città, Alfonsi, madre di un figlio e rimasta vedova nel 1994, ha compiuto studi umanistici dedicandosi con passione alla pittura. Gli inizi della carriera giornalistica sono con Grazia, giornale per cui firma i primi scoop - come quando riesce a intervistare, in una casa in Valpolicella, Michèle Morgan impegnata in un film ambientato a Verona a cui seguono tantissime interviste a protagoniste femminili, tra le quali la giornalista ha ricordato quella con Audrey Hepburne.
Dal ’59 diventa collaboratrice del quotidiano L’Arena, collaborazione che, ci ha tenuto a precisare Alfonsi, continua tutt’ora, così come nel suo cassetto ci sono ancora libri pronti per essere pubblicato. E alle giovani colleghe ha raccomandato passione e preparazione.