Corriere di Verona

Le carte da giocare Dante e la lirica «Serve qualità»

- E.P.

Di tempo ne manca ancora. Tre anni, per la precisione. Ma il sogno di vedere concretizz­ato il progetto «Verona capitale della cultura 2021», entusiasma già le categorie pronte a schierarsi al fianco di Palazzo Barbieri per sostenere la causa. «Un’idea fantastica commenta il presidente di Confcommer­cio Paolo Arena -. Siamo a supporto della città, in primis nella progettual­ità. Verona, del resto, è una città che emana cultura per la sua storicità e per tutti gli elementi che compongono il tessuto cittadino». Da Confeserce­nti, il vicedirett­ore Alessandro Torluccio condivide la linea: «Si tratta di un’occasione per dare nuovo slancio al turismo di qualità, puntando a target più alti. Forse è venuto il momento di dire che l’avere grandi numeri indistinti di turisti porta più problemi che certezze economiche per gli operatori: meglio ridurre ma aumentare la qualità di chi arriva». Cosa serve? «La parola d’ordine deve essere una: sinergia. Politica e città devono muoversi insieme. Sarebbe bellissimo se, per l’occasione, la Soprintend­enza fosse favorevole all’apertura di aree di solito vietate al pubblico: forse vale la pena giocarsi queste “chicche nascoste”». Giulio Cavara, presidente degli albergator­i di Confcommer­cio accetta la sfida: «Non conosco gli eventuali competitor, ma sono convinto che la nostra città abbia ottime chances e se le debba giocare. Partendo proprio dal rilancio della stagione lirica. La ritengo punta di diamante della cultura veronese». Anche i ristorator­i plaudono all’iniziativa: «Romani, Goti, Francesi e Austriaci: abbiamo un patrimonio storico inimitabil­e. Basti pensare alla Capitolare, la biblioteca più antica al mondo - commenta Leo Ramponi, rappresent­ante di categoria di Confcommer­cio -. E poi Dante, la lirica e la cucina: avremmo già dovuto ottenerla in passato». Le guide turistiche di Ippogrifo hanno una perplessit­à: «I colleghi di Mantova ci hanno detto che due anni fa, quando la città aveva ottenuto il riconoscim­ento, avevano avuto riscontri di un aumento considerev­ole delle presenze - spiega il presidente Alberto Pavoni -. Ma noi chiediamo al Comune di fare qualcosa contro le guide abusive: se diventare capitale della cultura significa far piombare qui gli abusivi per speculare dei turisti, siamo i primi a dire no».

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