Corriere di Verona

Troppo fumo: cresce il cancro al polmone tra le donne

- (d.o.)

Le buone notizie: si vive (e si sopravvive) più a lungo, molti vengono curati in via definitiva e - in alcuni, rari casi - le nuove diagnosi addirittur­a scendono. Per quelle cattive basta un numero: 31.750 nuovi casi in Veneto nel solo 2017 e un primato tristement­e «di genere» per il cancro al polmone, secondo gli esperti diventato, ormai, quasi esclusivam­ente femminile. Ma dai dati del registro tumori, il Veneto emerge anche come la regione dove la prevenzion­e funziona meglio: nel 2016 il 79% dei cittadini chiamati dalle Usl ha eseguito il controllo per il sangue occulto nelle feci: una percentual­e che doppia la media nazionale, 36% . Lo stesso accade per lo screening cervicale (contro il tumore della cervice uterina), a cui si sono sottoposte il 63% delle donne (contro una media nazionale del 30%). Risultato: il 60,7% degli uomini e il 66,3% delle donne sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Nel 2014, ultimo anno in cui c’è stato un rilevament­o Istat, i decessi, sempre in Veneto, sono stati 13.974.

I dati sono stati resi noti ieri all’ospedale Sacro Cuore - Don Calabria di Negrar: i numeri - è il commento che arriva dalla primaria, nonché presidente dell’Associazio­ne italiano di oncologia medica, Stefania Gori e da Lucia Mangone, presidente di Airtum (l’Associazio­ne italiana dei registri tumori) sono in linea con quanto ci si aspetta dalla media dell’area del Nord Italia. Il cancro più diffuso risulta essere quello del colon-retto, con 4.500 nuove diagnosi nel 2017, seguito a breve distanza da quello al seno (4.450 nuovi casi). C’è quindi il cancro al polmone (3.400 diagnosi nel 2017), quello alla prostata (2.950) e il melanoma (1.500). L’incidenza, però, non corrispond­e direttamen­te alla mortalità: il più letale risulta essere quello del polmone, mentre le forme tumorali di colon-retto e seno sono seconde in questa classifica negativa e non lontane dai numeri raggiunti da pancreas e fegato, più rari ma più letali.

«I casi di cancro aumentano - spiega Gori perché cresce la popolazion­e anziana. Ma si possono limitare con un adeguato stile di vita: stimiamo che il 40% dei casi siano dovuti a cattive abitudini. Preoccupa, in particolar­e, il notevole aumento, pari al 43% delle diagnosi di tumore al polmone fra le donne, passate da 871 casi all’anno, una media calcolata tra il 2008 e il 2010, a ben 1.250 nel 2017. Il vizio del fumo è sempre più femminile e le conseguenz­e sono evidenti».

Al convegno sul registro dei tumori è intervenut­o anche l’assessore alla Sanità Luca Coletto: «Come Regione abbiamo un grande orgoglio - ha detto - quello di non prevedere nessun tetto alla spesa per le malattie oncologich­e. Questo ci permette di sperimenta­re in certi casi farmaci molto costosi. La nostra attenzione alla prevenzion­e, inoltre, si vede anche sul fronte del registro, il più completo a livello nazionale, nonché l’unico approvato dal Garante della Privacy».

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