Amt, si teneva i soldi dei ticket: sconterà 16 mesi
Appropriazione indebita con il «trucco» delle ricevute, dipendente patteggia
Per la seconda volta in meno di un mese, a palazzo di giustizia si torna a parlare di Amt. E anche in questa circostanza si tratta di guai giudiziari a carico di dipendenti o ex dipendenti dell’Azienda mobilità trasporti.
Tre settimane fa, al banco degli imputati c’era l’ex capo degli accertatori; ieri, invece, sotto accusa in udienza preliminare davanti al giudice Giuliana Franciosi si trovava Alessandro Baraldi, chiamato rispondere di tre episodi di appropriazione indebita. Difeso in aula dall’avvocato Simonetta Favero, ha preferito optare per l’accordo con la procura perfezionando ieri mattina in udienza un patteggiamento alla pena finale di un anno e 4 mesi di reclusione e il beneficio della sospensione condizionale. Stando all’ipotesi accusatoria, in tre circostanze nel 2016 l’imputato si sarebbe illegittimamente intascato la somma di 120 euro: nell’organico di Amt, la sua funzione all’epoca dei fatti risultava l’esazione dei ticket per i bus turistici e, tra il 24 agosto e il 21 settembre di due anni fa, il dipendente avrebbe ricevuto in ciascuna data dagli autisti la cifra totale di 55 euro. A loro, avrebbe regolarmente rilasciato la ricevuta «madre» per un ammontare di 55 euro, mentre all’azienda avrebbero girato la «figlia» per 15 euro, «trattenendo per sé - era il sospetto contestato dalla procura - la differenza». Di qui l’apertura dell’inchiesta e la contestazione del triplo episodio di appropriazione indebita costato ieri al dipendente 16 mesi di pena.
Deve ancora essere pronunciata, invece, la sentenza per la vicenda che vedeva una ventina di giorni fa alla sbarra l’ex funzionario di Amt Giuseppe De Siati: sotto accusa davanti al gup Luciano Gorra per rispendere di peculato, secondo il pm a novembre 2016 si sarebbe portato a casa 14mila euro. La difesa ha contestato e chiesto l’abbreviato.