Il cinismo e il vuoto sociale raccontati in «Qui e ora» da Calabresi e Aprea
L’ultimo appuntamento della stagione teatrale di San Martino Buon Albergo è per questa sera alle 21. Arrivano al teatro Peroni due volti noti della televisione e del teatro nostrano: Paolo Calabresi e Valerio Aprea con il loro «Qui e ora». I due artisti, che il grande pubblico ricorderà al cinema e sul piccolo schermo in serie televisive di grande successo (una su tutte R.I.S per Calabresi e Tutti pazzi per Amore 2 per Aprea) saranno diretti da Mattia Torre, regista di Boris e autore de «La linea verticale», libro da cui è stata tratta l’omonima serie tv in cui recitava anche Paolo Calabresi nei panni di Don Costa. «Qui e Ora» racconta lo scontro tra due individui sopravvissuti a un incidente in scooter, alla periferia estrema di una grande città, nella sfiduciata attesa dei soccorsi, che infatti non arrivano. Racconta Mattia Torre: «nel loro scontro si esprime il cinismo e il senso di lotta dell’Italia di oggi, questo Paese sempre idealmente a un passo dalla guerra civile, in cui la cattiva amministrazione finisce per generare sfiducia non solo dei cittadini verso le istituzioni, ma anche tra cittadini e cittadini, in un clima sempre più teso e violento, che trova il suo apice nella grande città. Nell’ora e dieci di attesa dei soccorsi, che è il tempo teatrale della vicenda, Qui e Ora racconta un ansiogeno e violento, comico duello metropolitano tra due uomini che hanno bisogno di cure e non le avranno, e che pur essendo entrambi vittime della ferocia dei nostri tempi, si riconoscono come nemici. Il primo ha di sé l’immagine di un uomo straordinario, ma non lo è; l’altro saprebbe accontentarsi della propria ordinarietà, ma non lo farà. Nell’attuale grande vuoto sociale, culturale e politico, tra le possibili derive c’è un senso di inadeguatezza che porta a perdersi (come nel caso di Claudio Aliotta, interpretato da Valerio Aprea) o il cinismo e la ferocia che portano al male (come per Aurelio Sampieri, interpretato da Paolo Calabresi)».