Corriere di Verona

Chievo a San Siro per ricomincia­re «da zero»

- Lorenzo Fabiano

«Questa è la prima tappa di un nuovo campionato. Dobbiamo essere bravi a scavare dentro di noi e trovare attributi», dice Rolando Maran a proposito della partita di oggi a San Siro contro il Milan.

Il diktat del comandante. Rolando Maran indica la via alla sua truppa per togliere i piedi dal fango in cui è rimasta impantanat­a e riprendere a marciare spedita. «Resettare. Poca memoria sul passato e guardare con la massima concentraz­ione solo al rush finale che ci attende. Dobbiamo ripartire con un Chievo nuovo per un campionato diverso» aveva detto il mister a botta calda nella sala stampa del Bentegodi subito dopo la sconfitta nel derby. C’era poca voglia di parlare una settimana fa. La ferita era fresca.

Ricaricate le batterie nella quiete di Veronello, alla vigilia dell’ardua trasferta a San Siro, il concetto lo ribadisce con rinnovata fermezza arricchend­olo di nuovi elementi: «Lo ripeto. Questa è la prima tappa di un nuovo campionato. Dobbiamo essere bravi a scavare dentro di noi e trovare attributi. Io per primo, devo essere più incisivo e farò tutto ciò che mi è possibile per trasmetter­e la massima determinaz­ione». Poi incalza: «Dobbiamo tornare ad essere noi stessi, ad arrivare sul pallone prima degli altri. In allenament­o i ragazzi spingono al massimo, poi in partita qualcosa non va. Bisogna mettere la massima convinzion­e per riprendere a fare le cose che abbiamo sempre fatto». «Questo è il momento di dare risposte sul campo. - prosegue - Le parole non servono più. Nel derby ci siamo piegati e abbiamo perso lucidità dopo l’episodio che lo ha deciso. Al Verona abbiamo concesso poco, ma il gol di Caracciolo è stato fatale. Lo abbiamo subito troppo. Da lì abbiamo smarrito fiducia a coraggio. Una cosa del genere non deve più accadere».

Più che un invito ha tutta l’aria di essere un ordine, tanto è perentorio il tono dell’affermazio­ne. L’avversario cui si fa visita, non è dei più teneri. Milàn l’è sempre un gran Milàn. Segnato dai tre ceffoni londinesi, non sarà certo in vena di sconti. Con il lavoro Rino Gattuso ha trovato pazienteme­nte la quadra. Il Chievo trova un Milan forte di una striscia di nove risultati utili (sette vittorie e due pareggi) che lo hanno portato alle soglie dell’Europa che conta. Rolly è un trentino tosto, non ci gira intorno: «Loro sono una delle squadre più in forma del campionato. Questa partita è un test difficile per noi, ma ben venga in un momento come questo. Certe cose bisogna saperle prendere di petto».

Meggiorini e Gamberini, dopo una settimana di lavoro differenzi­ato per recuperare dai rispettivi problemi fisici, non saranno della compagnia. Si profila qualche cambiament­o sia nell’assetto che nell’organico. Si va verso il 4-3-2-1. Tomovic dovrebbe fare coppia con Bani al centro della difesa. Jaroszynsk­i, fresco di convocazio­ne con la nazionale polacca, è in vantaggio nel ballottagg­io con Gobbi per andare a occupare la fascia sinistra. Insieme a Birsa, Emanuele Giaccherin­i potrebbe fungere da secondo trequartis­ta alle spalle di Inglese: «Giaccherin­i sta lavorando sodo e pure bene. Spero possa darci una mano» non si sbottona più di tanto Maran.

Rolly vive i giorni più complicati da quando è sulla panchina della diga. Non nasconde il suo stato d’animo: «È stata un settimana di riflession­i. Sappiamo di dover ritrovare la nostra solidità. Io sono allenatore ma anche tifoso. Ero qui trent’anni fa. Provo tanta amarezza, ma è tutta benzina da trasformar­e in energia per uscire da questa situazione». Toccherà al prato del Meazza dire se ci sarà riuscito.

Maran Giaccherin­i lavora sodo e bene. Spero possa darci una mano

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Arma in più Giaccherin­i, probabile titolare a San Siro

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